Lavoratori notturni, andare in pensione in anticipo è possibile: ecco come

I lavoratori notturni possono andare in pensione in anticipo purché in possesso di determinati requisiti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo di quali si tratta.

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Il lavoro è senz’ombra di dubbio importante, in quanto ci permette di ottenere quella fonte di reddito necessaria a soddisfare le nostre esigenze, a partire dall’alimentazione, passando per l’abbigliamento, fino ad arrivare alle varie spese quotidiane. Allo stesso tempo si rivela essere, spesso, fonte di preoccupazione e stanchezza, per via delle varie scadenze e impegni da rispettare.

Fatte queste premesse, quindi, è facile capire il motivo per cui molte persone non vedano l’ora di maturare i requisiti necessari per accedere al trattamento pensionistico. A tal proposito bisogna sapere che in possesso di determinati requisiti è possibile uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, come ad esempio nel caso dei lavoratori notturni. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Lavoratori notturni, andare in pensione in anticipo è possibile: attenti ai requisiti

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Le persone che volgono prevalentemente lavoro notturno possono andare in pensione in anticipo, se in possesso di determinati requisiti. In particolare bisogna sapere che l’età di accesso a tale misura varia in base al numero di giorni dell’anno durante i quali si è lavorato, appunto, di notte. Entrando nei dettagli bisogna avere:

  • almeno 78 giorni di lavoro notturno l’anno e 35 anni di contributi per andare in pensione a 61 anni e 7 mesi;
  • da 72 a 77 giorni di lavoro notturno e 35 anni di contributi per andare in pensione a 62 anni e 7 mesi;
  • se si fanno da 64 a 71 giorni di lavoro notturno e 35 anni di contributi è possibile andare in pensione a 63 anni e 7 mesi.

I lavoratori notturni, ricordiamo, hanno diritto di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro in quanto rientrano nella categoria dei cosiddetti lavori usuranti. Per essere considerati tali è necessario che abbiano svolto la mansione usurante per almeno 7 anni nei 10 anni antecedenti la pensione o almeno per la metà della vita lavorativa.

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