Sostegni bis, il governo ci riprova: 40 miliardi per placare l’ira dei lavoratori

Pronta una nuova tranche di aiuti a Partite Iva e imprese. Un nuovo Decreto Sostegni che dovrà vedere luce in tempi brevi.

Decreto Sostegni
Foto: Web

Nuovo scostamento di bilancio all’orizzonte per il governo Draghi. Obiettivo, rimpinguare i sostegni forniti con l’ultimo decreto e, soprattutto, tacitare gli animi di quei lavoratori che di ristori se ne aspettavano di più. In questi giorni si lavora per fornire a breve un ulteriore stanziamento che, al momento, sembra poter contare su 40 miliardi di scostamento, che prenderà poi la forma di aiuti alle imprese. L’ufficialità dovrebbe arrivare comunque a breve (quasi certamente assieme al Documento di Economia e Finanza), e con essa i vari chiarimenti sulla natura effettiva del nuovo passo verso autonomi e imprese.

Per le stesse ragioni di work in progress, non è ancora chiaro come verranno distribuite le nuove risorse. Difficile la logica della consegna a pioggia. Più verosimilmente, il governo opererà dei sostegni mirati, specie nel settore dei sostegni a fondo perduto. Da lì, infatti, erano arrivate le principali istanze nei confronti del governo, concretizzatesi nelle tensioni di piazza di qualche giorno fa ai piedi della Camera dei Deputati. Il Consiglio dei ministri che porterà al nuovo scostamento (e anche al Def) prenderà il via domani, 14 aprile.

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Sostegni bis, il governo ci riprova: la nuova tranche di aiuti

Un Decreto Sostegni bis a tutti gli effetti. Con la speranza che il quantitativo, stavolta, possa quantomeno soddisfare le categorie in protesta sul piano del tamponamento. Troppo pochi gli 11 miliardi previsti dal Decreto 41/2021, coi titolari di Partita Iva che hanno riversato in piazza il loro malcontento. In quel momento si chiedevano riaperture ma, visto che su questo fronte non possono essere fornite garanzie (basti guardare quanto sta accadendo con una manifestazione come Euro 2020), l’esecutivo ha optato per una nuova tranche di aiuti. Il criterio di calcolo (era stata rimossa la logica dei codici Ateco) dovrebbe restare invariato. Ciò che cambierà, sicuramente, saranno le percentuali. In questo senso, le Partite Iva più piccole dovrebbero riuscire a vedere qualche soldo in più.

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Per il momento, il periodo di riferimento dovrebbe restare il 2020 sul 2019. Possibile che, per estendere la platea dei beneficiari, si proceda a una presa in considerazione anche delle chiusure del 2021 ma, su questo punto, bisognerà attendere perlomeno la prima bozza. Il mese di aprile dovrebbe essere quello buono, anche se il Decreto è di fatto ancora in una fase di studio. Anche perché allungare troppo i tempi implicherebbe nuovi pagamenti (ad esempio i versamenti attesi per giugno) che i potenziali beneficiari dovranno affrontare con il supporto esclusivo del Sostegni I. Uno scenario che tutti vogliono evitare.

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