Alla fine fanno quello che vogliono: calciatori multati per assembramento

Il caso McKennie indigna non poco l’opinione pubblica, è chiara ed evidente una disparità di trattamento almeno da parte dei media.

Mckennie
McKennie (GettyImages)

Il festino organizzato in casa del centrocampista della Juve ha suscitato non poche reazioni. L’indignazione dell’opinione pubblica per il riscontro ormai continuo, del fatto che spesso, troppo spesso i calciatori fanno quello che vogliono, se appartengono a determinate squadre, fortemente sostenute dai media, forse ancora di più. Inutile girarci intorno, di questi tempi, organizzare un festino in casa, con dieci o più persone è un rischio inutile da correre, oltre che un atteggiamento da incoscienti.

Il problema è che il caso resta li dov’è. D’accordo i calciatori e gli ospiti sono stati multati (per caso qualcuno ambiva addirittura al contrario?), ma dov’è la campagna mediatica contro certi atteggiamenti, quando ormai da mesi è un continuo informare e terrorizzare l’opinione pubblica con atteggiamenti da non seguire e possibili eventuali scenari conseguenti. Dov’è la rabbia di chi si indigna per l’atteggiamento della gente comune?

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Alla fine fanno quello che vogliono: inutile fare propaganda in un verso solo

In questi casi, nei panni del cittadino comune, di quello che insomma da mesi è tempestato di obblighi, consigli, morali, e tutto quanto finisce per costringerci a non muoverci di casa, se non per lo stretto necessario, verrebbe da pensare che alla fine, è la solita storia all’italiana. Una di quelle vicende che ricordano all’istante Alberto Sordi, ed il suo Marchese Del Grillo, e quella battuta simbolo, troppo spesso delle italiche cronache: “perche io so’ io… e voi non siete un c….”.

E allora se questi sono gli esempi, e se ad una azione non risponde sempre un’azione, una determinata azione, la gente rischia di demotivarsi, di non credere più a quello che gli si dice, a non immaginare più che ci sia davvero un modo di comportarsi, giusto e leale, in questo particolare momento storico.

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Il rischio è concreto, lo scollamento tra una parte del paese ed un’altra è concreto. I calciatori, troppo spesso sono più uguali degli altri, quelli di certe squadre, poi, meglio non parlarne. E noi? cosa siamo noi? Aspettiamo che ci dicano anche questo.

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