Il Cashback al nuovo Governo proprio non piace: verso lo stop definitivo

Cruciale l’approvazione del Decreto Sostegni. Richiesta della Lega di abolire il metodo del Governo Conte.

Cosa rischiano i furbetti del Cahback, risposta facile: niente
Cashback (Fonte foto: web)

Dopo la prima erogazione dei rimborsi Cashback di febbraio e la prima estrazione della conseguente lotteria scontrini effettuata lo scorso 11 marzo, arriva la proposta di una definitiva abolizione della misura del Governo Conte bis.

La proposta è stata richiesta direttamente dal Ministro dell’Economia Claudio Durigon facente parte della Lega Nord che ha proposto di annullare il metodo a partire da Luglio 2021, cosi da evitare la successiva data di rimborso del mese di Giugno e recuperare alcuni miliardi per rimpolpare le casse dello Stato.

Il metodo era stato fortemente voluto dal Governo Conte per aiutare la tecnologia digitale nel paese e per contrastare l’evasione fiscale.

Cashback inutile e dispendioso: ci sono altre priorità principali

Il progetto Cashback potrebbe dunque definitivamente chiudersi. Il bonus elargito dal Governo Conte potrebbe infatti dover essere cancellato per l’arrivo degli aiuti del Recovery plan.

Il Governo Draghi infatti certamente avrà altre priorità molto più importanti rispetto a questa soluzione, dato che altri potrebbero essere i meccanismi sui quali il nuovo governo vorrà puntare.

Il Parlamento è dunque pronto molto presto a scegliere la strategia da adottare e Draghi ha affidato la direzione del lavoro al Ministro dell’Economia Daniele Franco, che dovrà prendere in mano le redini.

Il Piano nazionale riguarda in particolare due punti nella presentazione del Next Generation Eu: per prima cosa bisognerà individuare gli obiettivi strategici, e poi cancellare tutti quei micropiani non indispensabili al momento all’economia del paese, tra i quali il cashback.

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Eppure oggi era anche intervenuta la vice ministra dell’Economia e della Finanza Laura Castelli sulla questione della possibile abolizione del Cashback:

“Nessuno parla di farlo saltare. Le risorse che questa misura impegna sono molte, io penso che ci si debba sempre evolvere su questa scia. Credo che una maggioranza così ampia ci permetterà di fare un ragionamento che non sia solo ‘posso usare questi 4 miliardi in modo diverso’, ma anche come procedere verso un processo dal quale non si può tornare indietro, la moneta elettronica”.

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