Pensione minima: a quale età può essere raggiunta dalle donne

Il raggiungimento della pensione minima è un quesito che sta a cuore a tutti i cittadini. Andiamo ad analizzare la situazione delle donne sotto questo punto di vista

L’età pensionabile sta diventando un vero e proprio rompicapo per i contribuenti. Ci sono vari parametri che vanno valutati soprattutto per quanto concerne i requisiti anagrafici.

Ancora più ingarbugliata è la situazione per quanto riguarda la “pensione minima”. In tal senso uomini e donne vengono trattati nella medesima maniera. Bisogna però fare alcune distinzioni in merito all’anzianità contributiva. Ecco alcuni esempi prendendo in esame solo il gentil sesso.

LEGGI ANCHE >>> Modello RED: se non si invia si perde la pensione

LEGGI ANCHE >>> Pensione di cittadinanza 2021, occhio ai requisiti: cosa c’è da sapere

Pensione minima, ecco quando le donne possono usufruire

Ad onor del vero la “pensione minima” non è un concetto univoco e può essere scorporato in vari modi. Ad esempio si può riferire alla pensione di cittadinanza per cui si deve far fede al compimento del 67esimo anno di età (a prescindere dal sesso dell’individuo).

Se invece si pone l’attenzione sulla pensione di vecchiaia ordinaria oltre ai requisiti anagrafici vanno presi in considerazione anche altri aspetti, su tutti la contribuzione minima. Il trattamento previdenziale è riconosciuto se sono stati versati i contribuiti per almeno 20 anni.

Altra casistica è quella inerente il reddito. In questa circostanza non ha importanza l’età visto che il si tratta di contribuenti che già percepiscono una pensione. Il trattamento è riferito a coloro che percepiscono importi bassi e che non permettono uno stile di vita dignitoso.

Prettamente femminile è invece la misura previdenziale Opzione Donna. L’unica differenza in questo frangente è che le lavoratrici autonome possono andare in pensione a 59 anni mentre quelle che prestano lavoro come dipendenti possono farlo addirittura un anno prima.

Dunque, le possibilità sono molteplici. Non bisogna fare altro che rivolgersi ad un consulente del lavoro per capire in quale di queste situazioni sopracitate si può rientrare.

Impostazioni privacy