Nuove assunzioni in banca: posti disponibili e requisiti richiesti

Entro il 2023 sono previste nuove assunzioni in banca da parte di alcuni dei principali istituti di credito. Quali sono e che requisiti richiedono

Assunzioni in banca
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Le banche continuano ad assumere nonostante il periodo non sia proprio dei più propizi. Entro il 2023 sono circa 10mila i posti a disposizione. Vari i profili e le mansioni richieste che comprendono varie fasce d’età.

A svelare questa importante novità è stato Il Sole 24 Ore, secondo cui i principali istituti bancari del Bel Paese sono alla ricerca di nuovo personale per via dei pensionamenti (di cui alcuni anticipati) che avverranno nel giro di pochi anni. Scopriamo quali sono le banche in questione e soprattutto quali profili stanno ricercando.

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Assunzioni in banca: posti disponibili e requisiti

Chi ha bisogno di più risorse è Intesa San Paolo che aprirà le selezioni per 3500 posti entro la metà del 2024, subito dietro c’è Unicredit con 2600 posti entro il 2023. Completa il podio Mediobanca. Entro il termine del 2023 ha intenzione di assumere 1000 persone (400 dipendenti e 600 consulenti finanziari a contratto).

Gli altri invece sono istituti minori, ma non per questo meno prestigiosi. Il problema è solo nel numero limitato di posti che mettono a disposizione, basti pensare che Banca Sella è alla ricerca di 764 unità, Banco Bpm 750, Banca Popolare di Sondrio 600, Bnl-Bnp Paribas 550, Bper 450, Credit Agricole 300, Credem 200. La scadenza è sempre la medesima, ovvero il 2023.

Dunque c’è tempo per potersi preparare e cercare di entrare a far parte di queste grandi “famiglie”, che possono offrire delle possibilità di lavoro a lungo termine. Ma quali sono i requisiti richiesti per tentare la trafila? A quanto pare si ricercano laureati in discipline Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), che rappresentano circa il 30% della torta.

Il 50% invece sarà selezionato tra coloro che hanno studiato materie economiche e il restante 20% è rappresentato dai laureati del settore umanistico. Decisamente interessante è l’aumento di domanda di laureati STEM, che va di pari passo con l’esigenze bancarie del tempo (sviluppare software, analisi dei dati e digital banking). 

Non è da escludere che possano nascere dei fili diretti tra banche ed Università per reperire nuove risorse. Seppur non abbiano ancora esperienza, possono essere subito formate ed immesse in un mondo lavorativo non proprio tra i più semplici.

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