Ruba “Gratta e Vinci” da un distributore: la conseguenza è inevitabile

Due malviventi si erano resi protagonisti del furto di molteplici “Gratta e Vinci”. Grazie alla lunga indagine della Questura si è giunti alla risoluzione del caso 

Gratta e Vinci

Un caso che ha avuto inizio lo scorso 4 dicembre e che in questi giorni ha trovato la sua risoluzione definitiva. Due giovani non identificati avevano rubato presso un distributore di carburante di Porto Sant’Elpidio dei “Gratta e Vinci” per un valore di circa 30mila euro. 

Uno aveva fatto da palo distraendo il titolare mentre l’altro si era introdotto all’interno del punto vendita portando via un numero piuttosto elevato di tagliandi. Il gestore una volta accortosi del furto ha denunciato l’accaduto alla Questura di Fermo e sono subito scattate le indagini del caso.

Non è stato possibile individuare subito i loro profili visto che erano ben coperti, ma sono stati comunque rilevati degli elementi delle loro fisionomie oltre che dell’abbigliamento indossato.

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Gratta e Vinci rubati: le indagini della Questura di Fermo

Particolare ancor più importate è stato possibile appurare la targa dell’auto con cui hanno compiuto il crimine. Grazie ad appostamenti ad hoc la vettura è stata intercettata con a bordo due giovani stranieri. In base agli elementi raccolto solo uno è stato riconosciuto come responsabile dell’accaduto.

Immediato l’arresto visto che su di lui pendeva un ordine di carcerazione di tre anni e quattro mesi per reati contro il patrimonio. Nelle ultime ore gli investigatori sono riusciti a risalire anche al complice. Trattasi di un 30enne originario del Nord Africa che aveva già alcuni precedenti.

Ciò è stato possibile grazie alle indagini sulle strade percorse per arrivare al luogo del reato o soprattutto agli esercizi commerciali dove l’uomo rimasto libero ha cambiato i soldi delle vincite dei biglietti distribuiti tra il fermano e il maceratese. Una volta fermato è stato denunciato all’Autorità giudiziaria e adesso dovrà rispondere delle accuse che gli sono state comminate.

Un gran bel lavoro degli operatori della Squadra Mobile fermana che hanno perseverato fino a giungere alla conclusione di un caso piuttosto articolato.

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