Bonus ristrutturazioni: i documenti da conservare per ottenere il beneficio

Ecco come funziona il bonus ristrutturazioni per l’anno 2021 e quali sono i principali documenti da custodire per evitare la revoca dello stesso

Bonus ristrutturazioni
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Grazie al superbonus il 2020 è stato un anno piuttosto prolifico per quanto riguarda le ristrutturazioni e i lavori di rifacimento e miglioramento energetico delle abitazioni.

La possibilità di ottenere un credito di imposta così importante ha ingolosito molti. Per poterlo ottenere vanno rispettate delle condizioni tassative. In primis è necessario dimostrare l’avvenuta esecuzione dei lavori, attraverso i documenti che attestino le spese sostenute. 

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Bonus ristrutturazioni, i documenti da conservare in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate

Partendo dalle linee guida per il 2021, molti contribuenti possono beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% sulla spesa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il limite di spesa massimo previsto dalla normativa è di 96mila euro così come nel 2020.

Lo sgravio si può ottenere in diverse modalità, nello specifico tramite uno sconto in fattura oppure come cessione del credito. Per poter assolvere a tutti gli obblighi burocratici, è però necessario avere una documentazione dettagliata e soprattutto completa. 

Andiamo per gradi. Lo sconto per le spese di ristrutturazione deve essere indicato tra gli oneri che il cittadino ha sostenuto all’interno del modello 730. Per effetto di ciò tra i documenti da custodire minuziosamente in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate figurano: l’elenco delle varie abilitazioni amministrative in base al lavoro (in pratica tutte le autorizzazioni e concessioni necessarie) e la delibera dell’assemblea condominiale che approva i lavori con relativa tabella millesimale. Da non dimenticare tutte le fatture e le ricevute fiscali delle spese sostenute.

A questi documenti vanno aggiunti inoltre: le ricevute che attestano il pagamento dell’IMU (nei casi in cui sia dovuta), la domanda di accatastamento per quegli immobili che non riportavano dati di censimento, l’eventuale comunicazione e autorizzazione ASL e  la dichiarazione di consenso ai lavori qualora il possessore non sia il proprietario dell’immobile. Infine vanno allegate le ricevute attestanti i pagamenti tramite mezzi tracciati.

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