La didattica a distanza “discrimina” gli studenti disabili

Il rapporto Istat ha portato alla luce dei numeri non proprio positivi per quanto riguarda l’inclusione dei ragazzi disabili attraverso la didattica a distanza

Didattica a distanza
Fonte Instagram – @stefano_gioffredi

La didattica a distanza sta facendo venire fuori una serie di problematiche che alla lunga possono essere logoranti per i nostri studenti. Ad esempio i ragazzi disabili si ritrovano loro malgrado ad essere “esclusi” da questo sistema di insegnamento che ormai per effetto del covid va sempre più per la maggiore.

Secondo il rapporto Istat in merito alla tematica con riferimento all’anno scolastico 2019/2020, 1 scuola su 4 è carente di postazioni informatiche per alunni disabili, mentre il 23% (circa 70mila) non hanno seguito le lezioni tra aprile e giugno (con un ulteriore incremento del 29% al sud).

Varie le cause che hanno portato di fatto all’emarginazioni di questi ragazzi che già in una situazione normale devono fare i conti con un sistema che non li mette sempre nelle migliori condizioni. In primis ha inciso la gravità della patologia, che non sempre consente di poter seguire le lezioni da strumenti mediati. Mancanza di collaborazione della famiglia e disagi economici e sociali fanno il resto.

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Non solo didattica a distanza: le altre carenze dell’Italia nell’insegnamento ai ragazzi disabili

Una situazione a cui bisogna trovare delle contromisure visto che gli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali sono in costante aumento rispetto agli anni passati.

Importante è la crescita degli insegnanti di sostegno con un rapporto pari a 1,7 alunni ogni insegnante. L’altra faccia della medaglia, ovvero quella negativa è che il 37% di questi docenti non ha una formazione specifica. Carenti anche gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno. Questo è dovuto anche dal fatto che sono finanziati dagli enti locali che non il tutto il territorio nazionale hanno le medesime risorse economiche ed organizzative.

Altro tasto dolente è la preparazione informatica degli insegnanti di sostegno con riferimento gli alunni affetti da disabilità. Non esiste ancora una vera e propria formazione in tal senso. Sono infatti davvero in pochi ad aver frequentato dei corsi sulle nuove tecnologie e di conseguenza ne fanno uno scarso utilizzo.

Insomma, la scuola italiana deve ancora crescere tanto e anche questi aspetti divenuti ormai imprescindibili ne sono la testimonianza.

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