I titolari di legge 104 hanno diritto a delle specifiche agevolazione per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa di riferimento.
La legge 104 è nata nel 1992 per garantire alle persone affette da gravi problemi di disabilità ed handicap, di accedere a dei benefici, anche economici, che possano aiutarli a vivere al meglio la loro quotidianità. Sono tante e variegate infatti le agevolazioni per questa categoria.
Si ha diritto ad esempio a un sostegno economico per le modifiche abitative che rendono “agibile” la casa a un disabile. L’esempio più classico è quello relativo al bagno. Nella maggior parte dei casi infatti, il bagno dove vive un disabile deve essere sempre modificato affinché si adatti alle sue esigenze. Normalmente la costruzione di case ed edifici residenziali, prevede delle barriere architettoniche che per le ersone comune sono altamente funzionali. Barriere che però rappresentano ostacoli insormontabili per chi ad esempio è costretto a stare su una sedia a rotelle. Così come si ha anche diritto ad essere supportati economicamente nell’acquisto di un’automobile e nell’esenzione dal pagamento del bollo auto.
Legge 104, i requisiti per inoltrare la domanda
Per avere accesso a queste misure assistenziali, è fondamentale che l’avente diritto si veda riconosciuta formalmente la sua patologia dallo stato.
E nello specifico, il compito di valutare la situazione clinica del richiedente, viene di norma affidato alla commissione medica della Asl territorialmente più vicina al luogo in cui si è presentata domanda. In considerazione delle lungaggini burocratiche che spesso rendono lunghissimo l’iter per l’accettazione della domanda, è stata prevista dallo stato italiano un’ulteriore possibilità.
Se dopo 45 giorni dall’invio, non si ha ancora ricevuto risposta per essere convocati per la visita medica di accertamento, il contribuente ha diritto a vedersi rilasciato un certificato provvisorio. Inoltre, nel caso in cui il richiedente richieda la vista di accertamento per attestare una patologia oncologica, il limite temporale diminuisce ancora. Il certificato in questo caso può essere rilasciato dopo soli quindici giorni dalla presentazione della domanda.
Possono beneficiare delle agevolazioni anche i caregivers
Lo stato definisce e inquadra le persone con disabilità come quei soggetti che presentano “una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione, e che richiede un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”(Decreto legge numero 104 1992).
Ma possono beneficiare di questa agevolazioni anche i cosiddetti caregivers. Con questo termine ci si riferisce a tutti i familiari e conviventi della persona disabile. Questi infatti possono richiedere speciali permessi di lavoro, orari e giornalieri, per assistere i familiari che si trovano in questa difficile condizione.
Come funzionano e quali sono le agevolazioni nel 2023 per richiedere l’anticipo pensionistico
Naturalmente, i titolari di 104 sono anche agevolati nell’uscita anticipata per il raggiungimento della pensione di vecchiaia. In questo, le misure più importanti elaborate dal governo in tal senso, sono l’ape social e il pensionamento per i lavoratori precoci.
L’APE Sociale è stata introdotta per la prima volta nel 2017, ed è stata prorogata dal governo nella nuova legge di bilancio 2023.
È una tipologia di anticipo che consente al contribuente di poter godere di un assegno, da intendersi come indennità, fino al raggiungimento della pensione. È una possibilità di uscita riservata al momento ai disoccupati per licenziamento e dimissioni e titolari a vario titolo della 104. È necessario però avere almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati. I titolari di 104 possono anche utilizzare l’anticipo pensionistico offerto ai lavoratori precoci. Il requisito di precocità viene individuato laddove il lavoratore sia in possesso di contributi maturati prima del suo diciannovesimo anno di età.
Chi soddisfa questo criterio, ha la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, se tutti i requisiti vengono maturati entro la data ultima del 31 Dicembre 2026.