RdC, governo in ritardo: cosa accade tra sei mesi? E attenzione alla scadenza Isee …

RdC, non è ancora chiaro quale sarà il futuro di questa misura e se sarà davvero cancellata tra sei mesi. Vediamo cosa sta succedendo e gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal governo. 

La cancellazione del reddito di cittadinanza è stata una delle battaglie simbolo che ha portato Giorgia Meloni al governo. La promessa fatta ai suoi elettori, è infatti sempre stata quella di eliminare un sussidio che, secondo l’opinione di alcuni, ha come unico scopo quello di disincentivare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro

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E così, il 21 Dicembre 2022, era arrivato l’annuncio ufficiale da parte della Ministra alle Politiche Sociali Calderone. La donna aveva annunciato la cancellazione del reddito di cittadinanza a partire dal primo luglio del 2023. Promettendo un decreto nel mese di gennaio in cui tutto sarebbe stato chiarito. Non è andata così, ed entrati adesso nel mese di febbraio, in molti si chiedono se il governo non abbia cambiato idea. 

RdC, in cosa consiste la Raccomandazione Ue sul reddito minimo

Un’incertezza che sta molto probabilmente lacerando i 404 mila nuclei familiari che tra sei mesi, potrebbe vedersi sottrarre un assegno mensile che rappresenta in moltissimi casi una vera e propria forma di sopravvivenza. Anche perché si tratta di un sussidio, che nel momento in cui viene eliminato, andrebbe sostituito. Questa è stata infatti la principale raccomandazione arrivata a riguardo dall’Unione Europea. La Commissione in tal senso, preme infatti con tutti gli stati membri per l’introduzione di un reddito minimo in grado di sostenere i ceti meno abbienti della società. Il rischio per l’Italia altrimenti, è di cancellare l’Rdc lasciando milioni di persone sole, nella loro lotta contro la povertà. 

C’è però un problema. La misura, così com’è stata suggerita dalla Ue, va in contrasto con quanto invece si propone di fare Fratelli d’Italia sul tema. Il reddito minimo andrebbe comunque anche a chi è occupabile. E dunque, si ripresenta quel problema tanto temuto dalle destra, di fornire ai cittadini un reddito che gli consente di rifiutare lavori che trovano meno convenienti. La Ministra Calderona ha già accolto in modo positivo la raccomandazione che arriva dall’Europa. 

Quali saranno le misure che sostituiranno il Reddito di Cittadinanza?

Ma a queste condizioni, la sua attuazione risulta tuttora un rebus. Non resta dunque che attendere. Anche perché difficilmente questo ritardo andrà oltre il mese di febbraio. Il governo deve necessariamente varare il decreto annunciato. E spiegare come in che modo verrà cancellato il reddito di cittadinanza, e quali sono le misure di sostegno alla povertà che prenderanno il suo posto.

Intanto, le ricariche Rdc andranno avanti come sempre nei prossimi sei mesi. La scadenza prevista per presentare il nuovo modello Isee era fissata al 31 Gennaio 2023. Un passaggio indispensabile per molti per rinnovare la misura. Chi non ha completato questo passaggio, vedrà con tutta probabilità la sua ricarica sospesa già nel mese di febbraio. Il modello Isee, che definisce lo stato reddituale del richiedente, è infatti un requisito indispensabile per continuare a percepire il sussidio. Al momento, la soglia reddituale per avere diritto al Reddito di Cittadinanza, non può superare i 9.360 euro l’anno.  

Rdc, ecco tutte le modifiche che sono arrivate con la Legge di Bilancio 2023

Nonostante il suo destino resti ancora avvolto nel mistero, con la nuova legge di bilancio 2023, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, aveva già introdotto delle pesanti modifiche alla misura. In primo luogo è stato ridotto il tempo entro cui gli occupabili hanno diritto al sussidio. Il limite temporale si restringe, e passa infatti adesso a sette mesi. 

Le uniche eccezioni, sono costituite da disabili, anziani con un’età superiore ai 60 anni, che invece per tutto il 2023 non vedranno toccati i loro requisiti di accesso. Anche il lavoro stagionale è diventato compatibile con quelli previsti dalla misura. Il lavoro stagionale non da più come conseguenza la perdita del reddito, se resta entro la cifra dei 3ila euro annuali. La formazione professionali dei soggetti aventi diritto, diventa obbligatoria, per una durata minima di sei mesi. Inoltre, tutti i giovani che percepiscono il reddito che hanno un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, hanno dei nuovi obblighi a cui sottostare. Diventa per loro vincolante  infatti assolvere l’obbligo scolastico se hanno abbandonato in anticipo. 

Non sono più previste offerte congrue, la decadenza adesso scatta in automatico al primo rifiuto

Non sono più previste “offerte congrue”. E questo significa che la decadenza del reddito scatta nel momento in cui si rifiuta qualsiasi offerta di lavoro. E questa, è stato sicuramente tra i punti più “sensibili” modificati dal governo, che ha dato inizio a tantissime polemiche. Ai datori di lavoro viene infatti data la possibilità anche di offrire stipendi uguali o inferiori al reddito, che stavolta gli aventi diritti sono costretti ad accettare. 

Cambia il modo in cui verrà corrisposto l’affitto a cui dà diritto la ricarica. La cifra infatti verrà versata dallo stato direttamente al locatore. È stato infine stabilito che coloro che si trovano in stato di povertà assoluta, avranno diritto dal 2023, a ricevere anche il reddito alimentare.

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