Pensioni, alcuni rischiano di non prenderla: incredibile ma (purtroppo) vero

L’INPS ha fornito chiarimenti sulla decorrenza delle pensioni pronte alla liquidazione a carico delle Gestioni Speciali dei Lavoratori autonomi. C’è chi rischia di rimanere senza soldi.

Un circolare INPS chiarisce i termini della decorrenza delle pensioni per i lavoratori autonomi fornendo ad alcuni di loro pessime notizie.

decorrenza pensioni
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I lavoratori autonomi possono uscire dal mondo del lavoro in anticipo oppure dopo aver maturato i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Per poter lasciare il lavoro si dovranno comunque soddisfare determinati requisiti anagrafici e contributivi. Per la pensione di vecchiaia, ad esempio, è necessario aver compiuto 67 anni di età e aver maturato minimo 20 anni di contributi. Proprio con riferimento alla contribuzione può sorgere una problematica con riferimento alla decorrenza della pensione. I dettagli sulla questione sono spiegati nella Circolare numero 110 dell’INPS pubblicata lo scorso 7 ottobre 2022. Un chiarimento si è reso necessario dopo che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha interrogato l’INPS sulle direttive inerenti ad una regolarizzazione dei periodi contributivi fondamentali per il diritto al pensionamento avvenuta successivamente alla domanda di pensione.

Decorrenza pensioni, quando la pensione non arriverà

Secondo la normativa vigente, la decorrenza della pensione anticipata scatta dal primo giorno del mese successivo all’inoltro della domanda di pensionamento a condizione che i requisiti siano soddisfatti. Le condizioni di accesso dovranno, però, essere maturate prima della presentazione della richiesta.

In seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale, nell’agosto 1989 l’INPS ha dovuto già puntualizzare tramite Circolare numero 171 come sia possibile – con riferimento alla pensione di vecchiaia, di inabilità e invalidità – perfezionare i requisiti al pensionamento prima della presentazione della domanda o del successivo ricorso amministrativo o giudiziario. La pensione verrà erogata, dunque, dal primo giorno del mese successivo a quello del perfezionamento dei requisiti. Poco importa che si tratti delle condizioni anagrafiche o contributive. Successivamente, poi, tale puntualizzazione è stata estesa anche alla pensione anticipata.

Niente requisiti, niente pensione

Se il requisito contributivo non dovesse essere soddisfatto al momento dell’inoltro della domanda di pensionamento potrà essere regolarizzato successivamente con versamenti contributivi post-presentazione della richiesta ma la decorrenza scatterà dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuta la regolarizzazione delle condizioni che danno diritto alla pensione tenendo conto anche di una eventuale apertura della finestra temporale. Non procedendo con la regolarizzazione non si riceverà la pensione.

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