Pignoramento prima casa, la Legge tutela i cittadini da questa inquietante possibilità?

Il pignoramento della prima casa è incostituzionale sempre e comunque? Scopriamo quali sono le novità della normativa introdotte al riguardo.

Brutte notizie per i cittadini in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale. Il blocco dei pignoramenti sulla prima casa è incostituzionale.

pignoramento prima casa
Adobe Stock

Capovolgimento di fronte, dall’incostituzionalità del pignoramento della prima casa si è passati all‘incostituzionalità del blocco del pignoramento su tale bene. La Corte di Cassazione in una sentenza ha stabilito la possibilità per i cittadini morosi – proprietari di immobili o affittuari insolventi – di essere sfrattati e di rischiare il pignoramento della casa. Ciò fa decadere tutti i provvedimenti di blocco e sospensione delle procedure esecutive dal 1° gennaio al 30 giugno 2022. La norma che definisce il divieto di pignoramento della prima abitazione, dunque, ha bisogno di essere approfondita per conoscerne i dettagli.

Pignoramento prima casa, quando vige il divieto

L’impignorabilità della prima casa vale per l’abitazione in cui il debitore ha fissato la propria residenza, ha destinazione catastale abitativa e non rientra nelle categorie catastali A/9 (ville e castelli) o abitazioni di lusso. Inoltre, è solo per il Fisco che vige il divieto di impignorabilità mentre gli altri enti creditori possono rivalersi sull’abitazione del debitore. Parliamo di banche, finanziarie e società creditizie che hanno erogato un finanziamento e di enti creditori privati nonché dell’ex coniuge a cui non sono stati versati gli alimenti.

Durante la pandemia è stato concesso il blocco dei provvedimenti considerando la grave crisi economica in atto e l’impossibilità per tanti contribuenti di pagare le rate del mutuo, ad esempio, dopo la perdita del lavoro a causa delle restrizioni. L’emergenza pandemica da Covid 19 ha permesso a tanti debitori di non mettere a rischio la prima casa ma ora la situazione è cambiata.

La sentenza della Corte Costituzionale

Le nuove Leggi del 2022 hanno ribaltato quanto deciso dal Governo nel periodo della pandemia. La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito, infatti, l’incostituzionalità del blocco dei pignoramenti e della sospensione dei provvedimenti esecutivi. Tutte le procedure in stand by tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno dello stesso anno, dunque, devono poter essere di nuovo attivate in modo tale che i creditori possano essere ripagati della somma erogata.

I debitori, dunque, rischiano il pignoramento dei beni e della prima casa nonché lo sfratto se inquilini. La decisione è stata presa perché nonostante il blocco abbia aiutato le persone in difficoltà nel saldare i debiti, dall’altra parte ha notevolmente penalizzato i creditori. Ora è il momento che il legislatore definisca misure eque che creino equilibrio tra creditore e debitore.

Impostazioni privacy