Mutui, i tassi fermano la loro impennata dal mese di giugno garantendo rate mensili più leggere ma non per tutti i cittadini.
Tasso fisso e variabile? Dove risiede la convenienza ora che qualche raggio di sole è tornato a riscaldare i proprietari di immobili?
La primavera 2022 ha segnato profondamente gli italiani a causa dell’innalzamento dei tassi di interesse dei mutui. Comprare casa riuscendo a pagare un importo mensile tollerabile per le proprie tasche è sembrato un miraggio per diversi mesi. Tante coppie rimaste fuori dall’agevolazione del mutuo under 36 hanno rinunciato alla realizzazione del sogno della prima casa o meglio, lo hanno messo da parte in attesa di tempi migliori. Finalmente qualche nuvola si sta allontanando ma la situazione appare gestibile solo per i tassi fissi. Unicamente i sottoscrittori di questa tipologia di tasso possono dormire sonni tranquilli perché la rate mensile rimarrà uguale fino al termine del piano di ammortamento. Per tutti gli altri l’orizzonte è ancora pieno di pericoli.
Mutui, facciamo il punto della situazione
Chi ha sottoscritto un contratto di mutuo ad inizio anno – prima del 24 febbraio – scegliendo il tasso fisso può ritenersi fortunato. Le condizioni accettate sette/otto mesi fa risultano nettamente superiori rispetto a quelle attuali. La differenza tra il tasso del primo mese dell’anno e quello attuale rivelano il peggioramento a cui abbiamo assistito dalla primavera 2022. Dallo 0,60% si è passati all’1,75% a causa delle alterazioni delle condizioni di mercato. Una differenza che si traduce in rate più alte per chi sottoscrive oggi un mutuo a tasso fisso.
Il rialzo dei tassi di mercato, poi, mette in seria difficoltà chi ha un mutuo a tasso variabile. A distanza di un mese, l’Euribon a tre mesi è passato dal – 0,24% di giugno allo 0,26% della prima settimana di agosto. L’Euribon a un mese segue la stessa strada con il passaggio da -0,50% a 0,05%. Discorso diverso per l’Eurirs a cui sono agganciati i contratti a tasso fisso.
Quali le previsioni sul futuro del tasso fisso?
Ad oggi, come accennato, i tassi Eurirs si attestano sull’1,75% (per un mutuo a 20 anni). Una percentuale alta ma mai come quella registrata a giugno 2022 ossia il 2,58%. In un mese e mezzo si è assistito ad una riduzione dello 0,85% che fa ben sperare. Gli ottimisti sperano che il calo continui ma ci sono molti dubbi al riguardo. I tassi a breve, in realtà, stanno salendo a causa delle condizioni monetarie più restrittive. La BCE si vede costretta ad aumentare il costo del denaro per cercare di arginare gli effetti dell’inflazione. Al contrario, i tassi a lungo termine diminuiscono per il timore della recessione. Questa si rivelerebbe, dunque, la scelta migliore per comprare casa ma le banche non sono concordi. Per poter ottenere interessi maggiori in futuro, infatti, spingono per concedere maggiormente mutui a tasso variabile.