Obbligo POS, scacco matto agli esercenti: una bruttissima sorpresa

L’obbligo del pagamento con il POS è in vigore dallo scorso 1° luglio. Gli esercenti non possono rifiutare una transazione elettronica seppur di pochi euro. 

Le sanzioni per chi viola la direttiva dell’obbligatorietà del POS sono pecuniarie ma spunta una conseguenza aggiuntiva a quelle già note.

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Il Governo italiano sta riversando le sue forze nella lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Oltre all’ampia libertà del Fisco nel monitoraggio di movimenti di denaro e conti correnti dei cittadini si cerca di stanare i furbetti dei vari Bonus che accedono alle misure pur non avendone diritto. In più, dallo scorso 1° luglio è obbligatorio per esercenti e professionisti possedere il POS e consentire qualsiasi pagamento elettronico, anche di pochi euro. In caso di rifiuto, il cliente può denunciare l’accaduto alle Autorità in modo tale che il trasgressore venga punito. Nonostante i dubbi sulla possibilità che tale eventualità si verifichi realmente, è opportuno conoscere quali sono le sanzioni previste dalla normativa.

Obbligo POS, le sanzioni per chi viola la normativa

Rifiutare un pagamento con POS significa per l’esercente essere multato con una sanzione di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione rifiutata. In più, la segnalazione potrebbe comportare la perdita del diritto di accesso al Bonus mobili ed elettrodomestici. La normativa stabilisce, infatti, che le spese detraibili sono ammissibili solo se effettuate con mezzi di pagamento elettronici o tracciabili. Ogni misura che prevede uno sgravio fiscale impone questa condizione per l’accesso alla misura e rifiutare il pagamento con il POS potrebbe far decadere il diritto.

Gli esercenti che ricorrono al Bonus mobili per ristrutturare il negozio o arredarlo in caso di nuova apertura sono numerosi. Per perderlo basta un rifiuto anche se legato a un disservizio elettronico oppure ad un problema della connessione. L’esercente deve garantire il pagamento con mezzi tracciabili e il cliente può rifiutarsi di pagare in contanti e rimandare il versamento ad un secondo momento. In alternativa può essere utilizzato il bonifico bancario ma non l’assegno.

Nessuna tregua per gli esercenti

Dopo la notizia dell’anticipo dell’introduzione dell’obbligo del POS per esercenti e professionisti (inizialmente la data di inizio sarebbe dovuta essere il 1° gennaio 2023) arriva un’altra batosta per le categorie in questione. Con un rifiuto si può perdere l’accesso ai Bonus del Governo. È importante, dunque, che tutti si adeguino alla normativa nonostante le recriminazioni degli interessanti non siano del tutto infondate. In molti casi l’assenza del POS è legata non ad un intento criminale – sebbene tanti furbetti siano stati già segnalati – ma ai costi onerosi che richiede l’apparecchio. Se esercenti e professionisti sono costretti ad adeguarsi alla nuova normativa è bene che il Governo vada loro incontro e riduca le commissioni. I livelli attuali, infatti, riducono al minimo i guadagni e in un periodo di crisi ogni euro risparmiato è fondamentale.

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