Banca o Posta per tutelare i propri risparmi? I consigli per sciogliere il dubbio amletico

Banca o Posta per depositare e tutelare i propri risparmi? La decisione è ardua ma può essere semplificata ricorrendo ad alcuni consigli.

Ogni dubbio quando si tratta di soldi è legittimo. Voler tutelare i risparmi è un obiettivo primario delle persone e la scelta tra banca o Posta non è sempre scontata.

Banca o Posta risparmi
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Riuscire a depositare sul conto grandi cifre è complicato in un periodo di rincari e di crisi economica legata ad una pandemia e peggiorata dalla guerra in Ucraina. Se si riesce nell’intento, poi, cominciano le paure sulla sicurezza dei soldi, i dubbi sulla solidità della banca a cui ci si affida e le incertezze su una possibile bancarotta dell’istituto di riferimento. I fallimenti delle banche non sono remote eventualità ma reali pericoli. Nel caso in cui dovesse capitare i clienti rischierebbero di rimanere senza soldi. Sembra assurdo, infatti, ma le tutele per i risparmiatori non esistono. La liquidazione coatta amministrativa ha lo scopo di liquidare il patrimonio e cancellare l’istituto dal mercato. Lo Stato interviene in casi limitati seguendo le Direttive Europee per non utilizzare denaro pubblico ma così facendo i soldi dei clienti non sono tutelati da nessuno.

Banca o Posta in una situazione di crisi?

La scelta tra Banca o Posta può passare per la consapevolezza di ciò che accadrebbe in una situazione di crisi. La procedura coatta messa in atto dopo un fallimento della banca tranquillizza i creditori con la liquidazione del patrimonio ma non tutela i contribuenti. Prima di giungere a tanto, però, interviene lo Stato con fusioni, incorporazioni tra Gruppi o altre soluzioni. Non sempre, però, questo aiuto arriva.

La crisi totale viene definita in Europa bail in, termine relativo proprio al salvataggio di un istituto di credito volto ad un aiuto interno che possa proteggere i risparmi sotto i 100 mila euro. E’ il Sistema di garanzia depositi a proteggere i soldi ma occorre considerare che si tiene conto di una gerarchia di rischio. I correntisti saranno gli ultimi ad essere colpiti dalla svalutazione dato che saranno gli investimenti più rischiosi ad essere assoggettati per primi alle perdite. Chi corre meno rischi, invece, allontanerà il momento di subire perdite. I 100 mila euro sono intesi a correntista di conseguenza i conti cointestati sono più tutelati mentre i depositi superiori a 100 mila euro sarebbero intaccati unicamente qualora la gerarchia del bail in si esaurisse non riuscendo a coprire tutte le perdite.

E in Poste cosa accadrebbe?

I soldi depositati su un conto corrente postale non sono protetti dal Sistema di garanzia depositi. Sarà lo Stato, però, a tutelare i risparmiatori utilizzando Cassa Depositi e Prestiti o in alternativa verranno usati i Fondi di garanzia interni a Poste Italiane anche se non saranno sufficienti a ricoprire i soldi di tutti i clienti.

Quali sono le conclusioni? Le differenze tra banca e Posta sono minime anche se sembrerebbe leggermente in vantaggio la banca in quanto a tutela in caso di difficoltà. Meglio ancora se si scegliesse un conto deposito che tutela i risparmi fino a 100 mila euro oltre ad applicare gli interessi sul capitale versato.

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