Morbillo, lanciata l’allerta: numero dei casi in costante aumento

Il numero dei casi di morbillo allerta l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF. L’aumento del 79% spaventa e richiede una risoluzione del problema.

Da 10 mila a 17 mila i casi di morbillo in due anni differenti nello stesso periodo di valutazione. Un aumento che porta l’Oms e l’UNICEF ad avvertire i cittadini.

morbillo casi in aumento
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Nei primi due mesi del 2022 si è registrato un aumento del 79% dei casi di morbillo nel mondo. Si è passati dai 10 mila casi del 2021 nello stesso lasso temporale a 17 mila nell’anno in corso. L’Organizzazione Mondale della Sanità reputa la situazione allarmante sottolineando come si tratti di una malattia assolutamente prevenibile con l’apposito vaccino. Insieme all’UNICEF, ha definito il contesto come una “tempesta perfetta” che potrebbe scatenare focolai fuori controllo. Causa della diffusione della malattia sono il COVID e le conseguenze scatenate a livello mondiale, la disuguaglianza tra le nazioni del mondo e i contesti sociali nonché la distrazione delle risorse dall’attività di immunizzazione di base.

Morbillo, è allerta per i casi in aumento

Le variabili che influenzano il contesto generale portano ad una mancata vaccinazione dei bambini con conseguente infezione da morbillo, una malattia lontana dai nostri pensieri fino a pochi anni fa. Secondo l’Oms e l’Unicef il Covid, la disattenzione del sistema, le disuguaglianze “stanno lasciando troppi bambini senza protezione contro il morbillo e altre patologia“.

L’aumento registrato da 9.665 casi nei mesi di gennaio e febbraio 2021 a 17.300 casi nello stesso periodo del 2022 a livello mondiale lascia facilmente supporre come sia alto il rischio di grandi focolai. Secondo l’Oms alla base del rialzo dei numeri c’è l’allentamento delle misure di distanziamento sociali seguite durante il periodo di massima diffusione del Covid 19. Allo stesso tempo, influenzano i numeri l’aumento degli sfollati a causa della guerra in Ucraina, in Etiopia, in Afghanistan e in Somalia. La mancanza dei servizi igienici, di acqua pulita e il sovraffollamento facilitano la diffusione del morbillo, una malattia altamente contagiosa. Per una malattia di facile diffusione oggi per mancanza della vaccinazione, si potrebbero rilevare in futuro diffusioni di altre patologie meno contagiose. Questo è l’allarme dato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dati alla mano

L’aumento dei casi di morbillo sono stati registrati in contesti provati economicamente e socialmente dal Covid 19, nei territori colpiti dalla guerra o da crisi generali e nelle zone in cui il sistema sanitario è alquanto debole. La diffusione del morbillo lancia dei chiari segnali di allarme con riferimento ad una inadeguatezza legata al sistema vaccinale a livello globale. La voglia di ritorno alla normalità è comprensibile – afferma il direttore esecutivo dell’UNICEF Catherine Russel – ma non a discapito della salute soprattutto nei territori in cui mancano le vaccinazioni. Parliamo dell’Africa e del Mediterraneo orientale dove si sono manifestati 21 focolai di grandi dimensioni in pochi mesi. Il rinvio delle campagne di vaccinazione in partenza il 1° aprile non è sicuramente un bene per la situazione generale. Più di 200 milioni di persone sono a rischio, molte delle quali sono bambini.

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