Canone Rai, i dubbi sul post-bolletta: come pagheremo l’imposta?

Il Canone Rai uscirà dalla bolletta della luce nel 2023 e che fine farà? La domanda è legittima ma, al momento, non c’è una risposta certa, solo ipotesi.

La modalità del pagamento del Canone Rai nel 2023 è ancora ignota. Per ora è possibile solo ipotizzare vari metodi che sono al vaglio del Governo.

Canone Rai bolletta
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La notizia dell’uscita del Canone Rai dalla bolletta dell’energia elettrica ha posto un dilemma tra i contribuenti. Come pagheremo la tassa il prossimo anno? Ormai è certo, l’adeguamento alle direttive europee relative all’eliminazione di tutte le voci in bolletta non pertinenti all’energia porterà il Governo a togliere il Canone dalla rendicontazione. Il problema è che, ad oggi, non si sa che fine farà l’imposta e come dovremo corrisponderla. Chi spera nella sua cancellazione sarà immediatamente deluso. La tassa rimarrà, anzi, l’importo probabilmente aumenterà secondo quanto accennato da Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai.

Canone Rai, le ipotesi di pagamento

Il Canone di abbonamento alla televisione italiana è stato introdotto in bolletta nel 2016 dal Governo Renzi per frenare l’evasione del pagamento dell’imposta. Aumentando il numero dei cittadini paganti – ben 5 milioni e mezzo di italiani in più dopo l’attivazione della Legge – l’importo del Canone è stato ridotto da 113,5 agli attuali 90 euro. Nel 2023, l’uscita dalla bolletta potrebbe implicare un aumento della somma dovuta da chi possiede un apparecchio audio-televisivo con un ritorno al passato non gradito. Sembrerebbe esclusa, invece, la possibilità di ricominciare a corrispondere l’imposta tramite bollettini postali.

Le opzioni al vaglio, infatti, sono differenti. La preferita dal Governo sembrerebbe essere la modalità utilizzata in Francia. Il Canone diventerebbe una tassa aggiuntiva sulla prima casa con versamento in un preciso periodo dell’anno. A Parigi i 138 euro vengono pagati dal 15 al 25 novembre. L’Italia potrebbe optare per un periodo diverso tenendo conto che, probabilmente, seguendo questa strada il canone entrerebbe nel modello 730. Le opzioni di scarto sarebbero, poi, l’inserimento del Canone tra le tasse delle auto (come accade in Israele) oppure l’assegnazione della riscossione ad una società recupero crediti (modalità in uso in Gran Bretagna).

L’incertezza è sovrana

Una possibilità che risulterebbe particolarmente gradita ai contribuenti prevede che sia lo Stato a farsi carico dell’imposta. Un’utopia, diranno in molti, eppure in altre nazioni è proprio questa la modalità scelta. Lo Stato ipotizza una somma di denaro che dovrebbe rivelarsi sufficiente per il mantenimento della televisione pubblica e la assegna direttamente senza richiederla ai cittadini – almeno nella veste di Canone annuo. L’Italia è un paese privo di una cassa pubblica talmente piena da poter realizzare questo sogno comune dei contribuenti. Al momento possiamo solamente tirare un sospiro di sollievo per l’accantonamento del piano proposto da Fuortes relativo all’applicazione del Canone Rai anche su smartphone, tablet e pc dato che permettono di accedere alle emittenti televisive.

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