Prestito d’onore, il futuro strizza l’occhio ai giovani: ecco chi può chiederlo

Non servono garanzie né reddito dimostrabile. Il prestito d’onore punta su giovani imprenditori e studenti. E può essere conveniente.

 

Tasso agevolato o contributi a fondo perduto. Basterebbe questo per far capire quanto una tipologia di finanziamento come il “prestito d’onore” possa essere decisiva per i giovani.

Prestito d'onore
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Sì, perché il target di riferimento è proprio quello giovanile. Studenti o imprenditori che scelgono di dar vita a un’impresa. E’ chiaro che, per ottenere un prestito di questo tipo, saranno necessari requisiti precisi. Bisogna infatti considerare che il finanziamento in questione non avrà bisogno né di garanzie di terzi né di reddito dimostrabile. In sostanza, si tratta di un’agevolazione a tutti gli effetti, ottenibile per via bancaria (perlopiù quando si tratta dagli studenti), oppure tramite enti come le Regioni, i Comuni o Invitalia, con attenzione rivolta ai giovani imprenditori. Nel primo caso, sarà l’istituto di credito stesso a stipulare convenzioni con atenei e scuole di specializzazione.

Il prestito d’onore si articolerà, anche in merito ai fondi da erogare, sulle richieste effettuate e sulle prerogative dei richiedenti. Invitalia ad esempio, l’agenzia del Mef che gestisce i programmi di sviluppo, si occupa delle richieste provenienti da cittadini delle aree meno sviluppate del Paese. L’obiettivo è implementare la crescita economica del Paese, puntando proprio sulle aree sulla carta più svantaggiate, incentivando la crescita, il rilancio e, quindi, l’occupazione. Inoltre, Invitalia gestisce le richieste di incentivi nazionali per lo sviluppo di startup e persino lavoro autonomo. Fino a qualche anno fa valeva la logica di Autoimpiego, ovvero il prestito d’onore a metà strada tra finanziamento e fondo perduto. Oggi è valida ma con qualche differenza.

Prestito d’onore, come richiederlo e perché può essere conveniente

A oggi, Invitalia garantisce un pacchetto di misure volto sia ad agevolare l’imprenditoria giovanile che femminile, con particolare riguardo ai progetti provenienti dal Sud Italia. Si va dalle imprese a tasso zero al programma Resto qui (o Resto al Sud), per finire al progetto Garanzia Giovani e Nuovo SELFIEmployement. Le agevolazioni strizzano l’occhio a imprenditori under 35, oltre che agli studenti ritenuti più meritevoli. In questo caso però, come detto, si farà affidamento sui prestiti erogati dalle banche.

Da un istituto di credito a un altro varieranno le condizioni, anche in base agli accordi che questi vanno a stipulare con le università. Solitamente, i prestiti guardano al sostenimento delle spese da parte degli studenti. Si va dalle rette all’affitto, fino ai trasporti. Particolarmente gettonato è il progetto “Per Merito” di Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione fondi semestrali o annuali.

I finanziamenti, nel caso di banca Intesa, possono riguardare anche i progetti Erasmus oppure i corsi di laurea e master universitari, sia in Italia che all’estero. Senza contare i vari corsi di formazione presso scuole specializzate. Disponibile anche il Fondo Impresa Donna. Nel caso di Invitalia, sarà il bando dell’agenzia a determinare i requisiti di accesso. Solitamente si guarda alle imprese nate da meno di cinque anni e composte almeno dal 51% da persone giovani, ossia di età fra i 18 e i 35 anni. Idem per i singoli individui. Per il progetto Resto al Sud, la misura include richiedenti fra 18 e 55 anni, con copertura delle spese pari al 100% fino a 50 mila euro. Duecentomila per le società di 4 persone. Il progetto “Per merito”, invece, è indirizzato a studenti maggiorenni senza limiti di età. Le richieste andranno inoltrate direttamente tramite la piattaforma Invitalia.

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