Spese sanitarie, controllo e dichiarazione: guida alla detrazione fiscale

La verifica del proprio cassetto fiscale è fondamentale. Anche (e soprattutto) per le spese sanitarie che finiscono nella dichiarazione precompilata.

 

La verifica delle spese sanitarie da portare in detraibilità può avvenire rapidamente e grazie a un sistema apposito online. Basta accedere all’area riservata del sistema TS.

Spese sanitarie redditi
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Un’indicazione non scontata né superficiale, visto che le spese sanitarie sono disponibili online ormai diversi anni. Il problema è che, sovente, non vengono consultate in modo approfondito o non consultate affatto. L’introduzione di fatto obbligatoria dello Spid ha garantito una maggiore elasticità nei servizi online e nel filo diretto con la Pubblica amministrazione, incluso il disbrigo delle pratiche fiscali. Il monitoraggio dei propri dati è quindi fondamentale, anche come abitudine sana per la verifica del proprio cassetto fiscale. Per il resto, c’è sempre il mezzo della dichiarazione precompilata. Uno strumento utile ma comunque limitato, in quanto include di default esclusivamente le spese sanitarie già contraddistinte dal proprio codice fiscale.

Del resto, la tracciabilità è uno dei passaggi cruciali delle modifiche apportate dal Governo in fatto di detrazione fiscale. E le spese per visite, farmaci e tutto quanto appartiene alla sfera sanitaria vi rientrano a pieno titolo. Qualche eccezione viene concessa anche ai pagamenti effettuati in contanti, anche se in maniera limitata. La trasmissione primigenia dei dati risulterà fondamentale affinché le voci possano confluire direttamente nella dichiarazione precompilata. Per questo assume un ruolo rilevante il sistema monitoraggio TS, accessibile tramite Spid, Cie o Cns.

Spese sanitarie e detrazione, come funziona il sistema TS

Una volta effettuato l’accesso all’area riservata tramite il portale del sistema che regola le funzioni della Tessera sanitaria (TS), occorrerà recarsi sulla voce “Opposizione spese sanitarie” o “Consultazione spese sanitarie”. La seconda opzione permetterà di consultare (senza possibilità di modificare i dati già inseriti) tutte quelle spese legate al sistema sanitario già trasmesse dai soggetti presso i quali sono state sostenute. Rientrano nella categoria sia le farmacie che i medici, ma anche professionisti del settore, ospedali e laboratori di analisi). In questi casi, sarà necessario che il pagamento sia avvenuto con modalità tracciabili, con riporto della data di emissione, del saldo, l’importo e anche la tipologia del soggetto che ha emesso la fattura.

Lo scopo è verificare che quanto già presente nel sistema dichiarativo sia corrispondente alla documentazione in possesso del soggetto dichiarante. O, nondimeno, che tutte le spese sanitarie sostenute tramite le modalità suddette siano presenti nel sistema. In caso contrario (derivante da errori, omissioni, mancato obbligo o semplicemente un difetto nella trasmissione dei dati) sarà detraibile unicamente l’ammontare non rimborsato, qualora la spesa sia stata del tutto o in parte soggetta a rimborso nel corso dell’anno. Anche questo potrà essere verificabile, tramite la voce “Somma restituita”.

Per quanto riguarda gli acquisti a domicilio con ricevuta di pagamento, la detraibilità della spesa resta. La farmacia che effettua la consegna utilizzerà una piattaforma di gestione che emetterà uno scontrino indicante “corrispettivo non riscosso”. La ricevuta di pagamento generata dall’app o dalla mail di conferma dovrà essere conservata al fine della detrazione. Infine, per quel che concerne i tamponi, molto dipenderà dalle farmacie. Se dovessero emettere uno scontrino specifico, questo sarà sufficiente. In caso di emissione come “cessione di dispositivo medico”, servirà una codifica AD sullo scontrino.

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