Spese sanitarie in contanti, cosa fare per non perdere la detrazione

La Legge di bilancio 2020 ha indicato la tracciabilità come mezzo necessario per la detrazione fiscale. Per le spese sanitarie, però, si fa un’eccezione.

Spese sanitarie detrazione
Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

Non è un interrogativo che ci si pone spesso. Tuttavia, quando ci si ritrova a farlo, è bene capire come muoversi. Il tema sono le spese sanitarie o, per essere più precisi, il loro pagamento in contanti piuttosto che attraverso sistemi immediatamente tracciabili. Un dubbio che sorge, in questi casi, riguarda cosa accadrebbe sul piano della detrazione fiscale. Ultimamente, anche con la misura del Cashback di stato, si è cercato di scoraggiare l’utilizzo del contante, sia per una questione di maggiore tracciabilità dei pagamenti che per limitare al massimo le possibilità di contagio.

In questo, peraltro, viene in aiuto la normativa in vigore da gennaio 2020, ossia poco prima del lockdown, che stabilisce come la detrazione delle spese possa essere effettuata solo tramite pagamenti avvenuti con mezzi tracciabili. Le spese sanitarie, in questo senso, non fanno eccezione. Anch’esse, infatti, rientrano nell’obbligo di tracciabilità che consente di accedere alla detrazione fiscale. Ma con un’eccezione.

LEGGI ANCHE >>> Ticket sanitario, come richiedere l’esenzione nel 2021: cosa c’è da sapere

Spese sanitarie in contanti,

La precisazione era arrivata con la Legge di Bilancio 2020, precisamente al comma 680. In tale passaggio, si specifica che alcune spese sono esentate dall’obbligatorietà ai fini della detrazione fiscale. Alla voce, si registrano proprio le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi medici e medicinali. E non solo. Anche il pagamento delle prestazioni sanitarie, purché effettuate presso strutture private accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale, possono essere eseguiti in contanti senza perdere il diritto alla detrazione.

LEGGI ANCHE >>> Ticket Sanitario, l’esenzione 2021: a chi tocca e perché

Quindi, anche qualora si effettuino delle analisi di routine, se si dovessero fare in una struttura accreditata nel 730 sarebbe possibile segnalarle e detrarle. Il chiarimento arriva dalla stessa Agenzia delle Entrate, che spiega (nell’interpello n. 158/2021) come le strutture private possano assolvere alla detrazione delle prestazioni sanitarie rese. L’unica cosa che non verrebbe indicata, in quanto non tracciabile, è la modalità di pagamento. Per il resto, basterà una semplice ricevuta. Un vantaggio qualora, per qualche ragione, fosse impossibile eseguire un pagamento con bancomat o si riceva un aiuto per farlo.

Impostazioni privacy