Farina e non solo: cosa sta scomparendo dai supermercati

Farina e altri prodotti stanno sparendo dagli scaffali dei supermercati per il timore di mancati rifornimenti futuri. Tra tanti cittadini è panico.

Scopriamo quali sono i generi alimentari che stanno andando a ruba e che presto potremmo non servire più sulle nostre tavole.

farina scaffali supermercati
Adobe Stock

Entrando in un supermercato ci si accorge immediatamente che qualcosa sta accadendo e non è nulla di buono. Quando mancano tanti prodotti di uso quotidiano dagli scaffali significa che la situazione è grave e il futuro incerto. All’origine di questa psicosi generale c’è la guerra in Ucraina. Oltre alla rabbia e alla paura di assistere ad un conflitto cruento che non risparmia bambini, civili e giovani gettati nella mischia con un’arma in mano, cresce in ognuno di noi il timore per ciò che sarà della nostra economia. Stiamo assistendo a rincari su carburante, materie prime, generi alimentari, bollette; ci avvisano che gli stipendi sono in pericolo, che i rifornimenti dei supermercati sono in pericolo; c’è chi allerta sulla possibilità di una bomba nucleare. Qual è la conseguenza più ovvia? La psicosi e l’assalto ai supermercati. Le persone possono fare questo, nel loro piccolo: creare una scorta di cibo per ogni eventualità.

Farina e non solo: cosa sta sparendo dagli scaffali

Il delirio generale sta portando tante persone a “svaligiare” i supermercati accaparrandosi le ultime offerte e facendo scorta di beni considerati di prima necessità. Farina, pasta, olio, la corsa all’acquisto è iniziata e in molti store non si trovano più confezioni da comprare. Se alcuni store hanno, infatti, imposto acquisti limitati per non arrivare a svuotare gli scaffali, altri supermarket non stanno seguendo questa strada e i carrelli si riempiono velocemente.

Perché la farina? Si può fare la pizza, il pane, la pasta, i dolci assicurandosi una dieta varia qualora non ci si possa più rifornire al supermercato. Ma non solo farina. Le buste della spesa sono piene di bottiglie di olio di semi e di zucchero. Seguono pasta, passate di pomodoro e sughi in generale, alimenti a lunga scadenza e generi vari di prima necessità. Per non parlare, poi, delle confezioni di acqua da accumulare “non si sa mai cosa possa succedere“.

E cosa potrebbe accadere?

I supermercati per ora tranquillizzano i clienti. Le scorte in magazzino ci sono e i rifornimenti continueranno ad arrivare. Forse più lentamente, ma rimanere a lungo senza un prodotto sarà difficile, almeno per il momento. I timori riguardano la produzione futura qualora si prolungasse troppo nel tempo l’assenza di materie prime o di altri prodotti provenienti dall’Ucraina oppure dalla Russia. Seppur il grano, ad esempio, si coltiva anche in Italia, i fertilizzanti vengono importati proprio dai paesi coinvolti nella guerra.

I trasporti continueranno? Il Governo si attiverà per aumentare la produzione locale e non solo con riferimento ai generi alimentari? Oltre alla richiesta a gran voce di una gestione efficace dell’aumento del carburante, è il momento di attivarsi per quanto riguarda la produzione di energia elettrica e di gas. Per ora Draghi ha annunciato la riapertura delle centrali a carbone – facendo storcere il naso a tante persone (dov’è la svolta green?) – e lo sbocco della realizzazione di parchi eolici.

Impostazioni privacy