Tari più bassa: come potrebbe cambiare la tassa sulla spazzatura

La Tari potrebbe cambiare radicalmente grazie ad una nuova ordinanza della Corte di Cassazione. Di cosa si tratta e cosa prevede

Cosa hanno stabilito i giudici in merito a questa spinosa materia che da tempo è oggetto di incomprensioni e diatribe.

Tari
Fonte Adobe Stock

La Tari è tra le tasse più indigeste agli italiani. Il tributo sui rifiuti va pagato tassativamente. D’ora in avanti però potrebbe diventare meno problematico. Un’ordinanza della Corte di Cassazione sembra infatti destinata a cambiare lo scenario sotto questo punto di vista.

Seppur non preveda un contributo economico per i cittadini, in molti la vedono come una sorta di bonus sulla spazzatura. Alla base di ciò c’è una particolare motivazione, che di primo impatto desta un grande stupore.

Tari: cosa ha stabilito la recente sentenza della Corte di Cassazione

In pratica, nel caso in cui la raccolta rifiuti nella propria zona non dovesse essere effettuata in maniera soddisfacente, la Tari non dovrà essere pagata per intero. Così facendo la Corte interviene a tutela del contribuente, che si ritroverebbe a dover versare una tassa per servizio non eseguito nel giusto modo.

Si tratta dell’ordinanza 5930 del 23 febbraio 2022 della Corte di Cassazione che introduce importanti risvolti per i cittadini italiani, i quali ogni anno sono alle prese con il saldo della Tari. 

Sostanzialmente sono due le piste percorribili: la prima è la riduzione del canone se la prestazione non viene eseguita in maniera regolare. C’è anche la possibilità dell’esonero totale della tassa. Avviene quando l’azienda che si occupa del ritiro e dello smistamento dei rifiuti, per qualsiasi tipo di motivo è costretta a delegare il tutto ad un servizio sostitutivo privato. 

Insomma, affermare che questo sia una sorta di bonus immondizia mascherato non è poi così sbagliato. Potrebbe capitare che le aziende del settore possano ritrovarsi in un momento di difficoltà che le costringe a non poter ottemperare ai loro obblighi.

Da non escludere nemmeno la possibilità che l’ordinanza possa generare dei furbetti pronti ad approfittarsene della situazione ingigantendo la situazione. Un’ipotesi che al momento non è stata riscontrata. Visti gli esempi passati su Cashback e sussidi affini è bene sempre mettere in preventivo.

Impostazioni privacy