Rincari e guerra: è psicosi tra assalti al supermercato e corsa ai bunker

Rincari generali e guerra Russia Ucraina, una situazione paradossale sta mandando in confusione i cittadini. E’ assalto agli scaffali del supermercato mentre aumentano le richieste di bunker.

Rincari e guerra, una combinazione letale che genera una psicosi collettiva. Il Governo deve intervenire al più presto riportando stabilità ed equilibrio.

bunker e psicosi
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Due anni di pandemia hanno avuto conseguenze significative sulla salute mentale delle persone. Restrizioni, lockdown, un numero di morti elevato, la paura di nuove ondate hanno causato ferite difficili da rimarginare in una popolazione che stava tentando faticosamente di credere in un ritorno alla normalità quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Da quel 24 febbraio scorso siamo stati trasportati nuovamente in un vortice di timori, insicurezze, dubbi che sfociano nella paura più grande, la possibilità dell’uso della bomba atomica. Un contesto spaventoso all’interno del quale si assiste ogni giorno a nuovi rincari, aumenti delle materie prime, del carburante, di luce e gas e dei beni di prima necessità. Gli autotrasportatori gridano allo sciopero, i consumatori si spaventano e assaltano i supermercati mentre altri cittadini, spaventati dalla minaccia nucleare, provvedono alla costruzione di bunker.

Rincari e guerra, la psicosi degenera

Il contesto descritto nel paragrafo precedente sembra il delirio di un pazzo. Chi avrebbe mai pensato fino a poco tempo fa che saremmo passati da una vita “libera” a dover passeggiare con le mascherine, evitare gli abbracci, avere una certificazione per entrare in un bar fino ad arrivare a preoccuparsi della possibilità che non ci sia più cibo in tavola oppure di dover andare a rifugiarsi sotto terra per sopravvivere.

Questa situazione di confusione e di mancanza di certezze data dal Governo – se non quelle di continui rincari per la popolazione – ha creato una psicosi generale e ad ogni notizia è panico. Pochi giorni fa gli autotrasportatori sardi hanno annunciato uno sciopero di due settimane. La sola notizia ha portato migliaia di persone a prendere d’assalto i supermercati per fare rifornimento di pasta, farina ed ogni genere alimentare. Uno sciopero bocciato dalla Commissione di Garanzia. La protesta si terrà oggi in via non ufficiale e coinvolgerà 70 mila tir. Una piccola ferita che non avrà conseguenze per i consumatori.

L’intervento forte quando ci sarà?

Per limitare il delirio generale occorre dare alla popolazione delle certezze e agire tempestivamente sui rincari. Per quanto ancora si potranno affrontare gli aumenti del carburante – ricordiamo che diesel e benzina hanno superato i 2 euro al litro – e delle materie prime? Fino a quando i cittadini e i titolari di imprese saranno in grado di comprare il pane a 3 euro al chilo, una confezione di pasta a un euro oppure, in generale, i rincari di farina, zucchero, caffè, acqua nonché dei beni per l’igiene personale e della casa?

La notizia dello sciopero dei trasportatori ha portato tante persone a fare scorte, svuotando gli scaffali dei supermercati e spendendo cifre esagerate. La psicosi ha coinvolto anche gli automobilisti che hanno fatto il pieno per il timore di mancati rifornimenti futuri. Tante stazioni di servizio hanno dovuto esporre il cartello “carburante esaurito” mentre ci si interroga sulla reale necessità di prezzi così alti. Cingolani grida alla truffa sottolineando, poi, come l’Italia stia spendendo oltre 1 miliardo di euro al giorno per acquistare gas dalla Russia. I mercati sono fuori controllo e perdono di razionalità al pari delle persone catapultate in una surreale realtà.

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