Prestare l’auto, un gesto di solidarietà che può costare caro: ecco i rischi

Prestare l’auto è un nobile gesto ma non si devono sottovalutare i rischi in cui si potrebbe incorrere. Facciamo una panoramica sui pericoli nel 2022.

Proprietario e conducente, se non sono la stessa persona a quali rischi si va incontro? Vagliamo le varie possibilità di cui tenere conto.

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Dal punto di vista della Legge, prestare la propria auto ad un familiare oppure ad un amico è un’operazione del tutto lecita. Nessuna controindicazione legale, dunque, sia dal punto di vita assicurativo che da quello del Codice della Strada a meno che la polizza auto stipulata non contenga clausole che limitano le azioni del proprietario del veicolo. Se legalmente non si rischia di incorrere in complicazioni per aver prestato l’auto occorre conoscere le conseguenze in caso di incidente oppure di sanzioni.

Prestare l’auto, cosa accade in caso di incidente

La normativa prevede che un veicolo per circolare su strada debba essere dotato di assicurazione in modo tale da tutelare conducente, passeggeri e terze persone. La polizza auto include varie garanzie e la più importante risulta essere proprio la copertura dei possibile danni causati involontariamente a persone e cose.

In caso di sinistro, la responsabilità ricade sul titolare dell’auto e, quindi, sulla sua polizza assicurativa e non sul conducente. Ciò significa che se la persona che ha preso in prestito il mezzo provoca un incidente, a pagare i danni sarà la compagnia assicurativa del proprietario dell’auto a cui è intestata l’assicurazione. Attenzione, però, ad un importante particolare. Nell’eventualità in cui l’incidente provochi vittime o feriti, la responsabilità penale dell’accaduto ricadrà sul conducente e non sul titolare dell’auto. Il guidatore affronterà il processo legale e nessuna ripercussione cadrà sull’automobilista che ha prestato il veicolo.

Cosa accade in caso di multe

Passiamo all’eventualità in cui il guidatore non proprietario dell’auto venga sanzionato per esempio per eccesso di velocità, per aver parcheggiato nei parcheggi riservati ai disabili oppure per essere passato con il rosso. La multa viene inviata al proprietario dell’auto ma il soggetto in questione può riferire il nome del conducente effettivo. Inoltre, in caso di un’infrazione che comporta una decurtazione dei punti dalla patente, il titolare del veicolo ha 60 giorni di tempo per comunicare alla Polizia nome, cognome e dati della patente di chi era alla guida. Superando tale limite temporale si rischia di dover corrispondere una seconda multa per inerzia o ritardo dall’importo compreso tra 282 e 1.142 euro senza decurtazione dei punti. Potrà evitare la sanzione solamente comunicando alla Polizia di non ricordare chi fosse al volante al momento della segnalazione.

Concludiamo ricordando che prestare un’auto ha un significato differente dal lasciare il proprio veicolo per più di trenta giorni ad un’altra persona con conseguente cambio dell’intestatario della carta di circolazione. In quest’ultimo caso, infatti, occorrerà segnalare l’evento al Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici e in caso di mancata omissione si rischia una sanzione di importo compreso tra 727 e 3.629 euro.

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