Orario di lavoro giornaliero e settimanale: il limite c’è e va rispettato

L’orario di lavoro giornaliero e settimanale ha dei limiti da rispettare pena il pagamento di pesanti sanzioni. Scopriamo come calcolarli e quali sono le conseguenze del mancato rispetto delle direttive.

Siamo pronti a conoscere il limite massimo dell’orario di lavoro in una giornata e in una settimana e le sanzioni applicate superando la soglia.

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Il lavoratore ha obblighi e doveri al pari del datore di lavoro. Un contratto occupazionale prevede il rispetto di determinate regole e norme che solitamente di ritrovano nel CCNL di riferimento. Per quanto riguarda l’orario di lavoro, ad esempio, esistono dei limiti da non superare, pena il pagamento di sanzioni. Secondo la Legge, infatti, non è possibile lavorare per troppe ore consecutive neanche se gli straordinari servono per aumentare la retribuzione e superare difficoltà economiche. Le soglie limite devono essere conosciute sia dal dipendente che dal datore di lavoro per non rischiare di provocare danni alla salute psico-fisica del lavoratore.

Orario di lavoro, le norme da conoscere

Il Decreto Legislativo numero 66 dell’8 aprile 2003 definisce i limiti di orario giornaliero e settimanale da non superare oltre a distinguere i contratti di lavoro part time da quelli a tempo pieno. Il full time prevede una settimana lavorativa di 40 ore a meno che il contratto collettivo indichi un limite diverso che potrà essere inferiore alle 40 ore ma mai superiore. Il part time, invece, corrisponde ad una media di 16 ore a settimana che possono arrivare, in alcuni contratti, fino a 20/30 ore a settimana.

Detto questo, arriviamo ai limiti previsti tenendo conto dei possibili straordinari. La normativa, in generale, fissa la soglia insuperabile a 48 ore di lavoro a settimana con inclusi gli straordinari. Attenzione ad un dettaglio. Il calcolo delle ore e dunque del limite viene effettuato con riferimento ad un periodo di quattro mesi. Significa che il risultato sarà una media delle ore di lavoro effettuate da cui si capirà se il limite è stata superato troppe volte.

Calcolo degli orari

Per poter calcolare la media dei quattro mesi basterà sommare tutti gli orari di lavoro settimanali e poi dividere per 17,381, coefficiente che corrisponde al numero di settimane in quattro mesi. Per poter rientrare nelle direttive della Legge sarà necessario che il risultato sia inferiore a 48. Il periodo temporale dei 4 mesi potrebbe essere alzato fino a 6 o 12 in alcuni contratti specifici.

Per quanto riguarda il limite di orario giornaliero, questo dovrà essere inferiore a 13 ore dato che è diritto di ogni lavoratore avere almeno 11 ore di riposo tra un turno e l’altro o al massimo, secondo alcuni contratti collettivi, ogni 24 ore. La normativa stabilisce, poi, che il lavoratore può prendere dieci minuti di pausa al giorno qualora l’orario lavorativo superi le sei ore giornaliere.

Le sanzioni per chi viola le regole

Superando il limite di orario di lavoro settimanale, l’azienda rischia sanzioni amministrative di importo variabile. Si tratta di range tra 200 e 1.500 euro per violazioni entro il numero di cinque dipendenti oppure in meno di tre periodi di riferimento; tra 800 e 3 mila euro per violazioni pertinenti un numero di lavoratori compreso tra 6 e 10 oppure per più di tre periodi di riferimento e tra 2 mila e 10 mila euro superando le precedenti soglie.

Gli importi di riferimento per le stesse violazioni ma in termini giornalieri sono compresi rispettivamente tra 100 e 300 euro, 600 e 2 mila euro e 1.800 e 3 mila euro.

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