Conto corrente: quando si rischia di perdere i propri risparmi

Alle volte può capitare che i soldi sul conto corrente possano “diminuire” anche quando non vengono direttamente utilizzati dal titolare

Si tratta di casi in cui variabili esterne possono condizionare pesantemente il potere d’acquisto del denaro in giacenza. Ecco a cosa bisogna prestare attenzione.

Conto corrente
Fonte Adobe Stock

Tenere i propri soldi un conto corrente significa anche esporsi a dei rischi. Se da un lato c’è la sicurezza che non possano essere toccati da terzi, dall’altro bisogna considerare i fenomeni economici che potrebbero incidere su di essi.

Su questa scia bisogna considerare l’aumento dei prezzi, che porta all’aumento del costo della vita e alla conseguente inflazione. Purtroppo per effetto di ciò potrebbe capitare che il denaro in giacenza possa “diminuire” senza che di fatto venga speso dal possessore del conto. 

Conto corrente: quali sono i pericoli per i risparmi e come si possono salvare

Il tutto è frutto di un meccanismo piuttosto semplice, secondo cui quando l’inflazione aumenta, il nostro potere d’acquisto diminuisce. In pratica le somme messe da parte oggi, in futuro potrebbero non bastare ad acquistare ciò che invece allo stato attuale ci si può concedere.

Facendo un esempio pratico, se su un conto sono stati depositati 100 euro che paga un tasso d’interesse dell’1%, dopo 1 anno si avranno a disposizione 101 euro. Con un tasso d’inflazione al 2% bisognerà però avere 102 euro per poter vantare lo stesso potere d’acquisto di quando sono state messi i soldi a risparmio. Di fatto l’euro guadagnato ha perso il suo potere d’acquisto.

Quindi se i risparmi non crescono allo stesso modo dell’inflazione, in pratica si sta perdendo il denaro. Per effetto di ciò, non resta che varare delle soluzioni alternative per evitare che i propri sacrifici risultino vani. Il metodo migliore per contrastare gli effetti inflazionistici è investire i propri risparmi, puntando ad un rendimento migliore di quello che si può ottenere da un conto di risparmio. 

I rendimenti derivanti dagli investimenti, soprattutto quelli azionari, in linea di massima, tendono a battere l’inflazione. Altre piste concrete sono i fondi comuni d’investimento o investire in metalli preziosi, come ad esempio oro e argento. D’altronde con l’accentuarsi della guerra i tassi d’inflazione sono destinati a salire ancora.

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