“Pubblicità ingannevole”, Iliad presa in contropiede: ecco cos’è successo

Lo spot è stato ritirato ma le polemiche restano. E Iliad attende le motivazioni del Giurì, che ha accolto le istanze di un competitor.

 

Un momento così così per Iliad, nonostante il grande successo ottenuto dalle sue promozioni e dalle sue strategie commerciali. Non ultima, la ventura acquisizione di Vodafone Italia.

Fibra pubblicità Iliad
Foto © AdobeStock

Nei giorni scorsi, infatti, gli esperti hanno indicato l’operatore francese come il quarto in assoluto fra i maggiori, sia in termini di servizio che di standard. Mentre Vodafone è risultata la migliore compagnia per il quarto anno consecutivo. Un indicatore non solo sulle prestazioni ma anche su quanto, effettivamente, le performance siano state migliorate nell’ultimo anno. In questo senso, le compagnie storiche hanno il vantaggio della longevità e del fisiologico adattamento ai tempi. Iliad, dalla sua, oltre a una buona strategia di marketing annovera una nuova malleabilità delle offerte, non più vincolate all’accettazione. In sostanza, l’operatore ha corretto il suo principale difetto.

Forse è questione di tempo prima dell’ascesa definitiva. Fatto sta che buona parte degli utenti ha sviluppato una sorta di fidelizzazione con le compagnie maggiori che, forse, potrebbe essere superata qualora il matrimonio con Vodafone dovesse alla fine andare in porto. In un quadro comunque frenetico, fra sviluppo e marketing, Iliad incappa però in uno scivolone imprevisto. E, guarda caso, proprio sul fronte della promozione dei suoi servizi. A intervenire è stato il Giurì, che ha risposto all’istanza di un concorrente relativa allo spot della fibra.

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Iliad, stop del Giurì: perché la pubblicità è stata dichiarata ingannevole

Secondo l’autorità, lo spot di Iliad per l’annuncio della fibra è da considerare ingannevole. Le motivazioni per il momento non sono note, anche se pare esserlo chi ha presentato l’istanza. Si tratterebbe di WindTre, definito “un nostro concorrente” dall’azienda francese nel comunicato ufficiale che ha reso nota la vicenda. Lo spot, a seguito del pronunciamento, è stato ritirato. Tuttavia, in attesa delle motivazioni, è chiaro che si tratta dell’ennesimo tassello di un dualismo sulla fibra che, fra i due giganti, va avanti non certo da un giorno. In autunno, ad esempio, era stata proprio Iliad a presentare un’istanza su una trovata pubblicitaria del rivale, che aveva portato alla rimozione dello spot.

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Da parte sua, Iliad si è limitata a dichiararsi sorpresa dell’intervento del Giurì, se non altro per aver rispettato il dovere della comunicazione delle caratteristiche dell’offerta. Una trasparenza che, a quanto pare, non è bastata per tenersi al riparo dagli inconvenienti. Le motivazioni dovranno chiarire quale sia la ragione che ha animato non tanto l’istanza quanto la decisione. Se non altro perché la pubblicità in questione è di brevissima durata e con solo poche battute. Nel finale, però, potrebbe effettivamente esserci l’elemento controverso che ha scatenato il putiferio. Si parla infatti di complessivi 5 Gbit/s a 15.99 euro al mese per sempre ma solo per i clienti. Il punto potrebbero essere quei 5 Gbit/s. Anche Adiconsum, qualche giorno fa, aveva richiesto dei chiarimenti in quanto l’annuncio di Iliad era ritenuto non esaustivo o, comunque, non comprensibile per un consumatore, oltre che non paragonabile con quanto proposto dai competitor. Staremo a vedere.

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