Doppio cognome, chi decide quale va messo prima: la nuova legge

L’obiettivo è superare l’automatismo dell’attribuzione del cognome paterno. In Commissione Giustizia del Senato si cerca la sintesi fra le varie proposte.

 

A breve, anche la questione dell’attribuzione del cognome verrà definita chiaramente. Un passo che sarà compiuto tramite l’approvazione di una legge che andrà a regolare quale sia effettivamente il passo da compiere da parte dei genitori.

Famiglia doppio cognome
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Il provvedimento in arrivo punta a immettere un testo unificato nel mare magnum legislativo nel più breve tempo possibile. L’obiettivo è chiarire se il desiderio di attribuire il cognome di un genitore piuttosto che un altro (oppure entrambi) al proprio figlio possa essere una decisione arbitraria o meno. Per il momento, appare certo che l’attribuzione automatica del cognome paterno verrà superata, anche se non è chiaro come cambierà la normativa a riguardo, anche in merito alla precedenza di uno o dell’altro qualora i genitori decidessero di metterli entrambi. Fissare il punto si è reso necessario, soprattutto vista la necessità di determinare le procedure per un desiderio, quello del doppio cognome, sempre più diffuso fra i giovani.

Una prima proposta era stata avanzata già durante la scorsa legislatura, salvo poi interrompersi nel corso dei mesi. Sull’attribuzione automatica del cognome paterno è intervenuta anche la Corte Suprema, con un occhio vigile sulla legittimità delle leggi che determinano tale procedura. Rodata ma più volte messa in discussione. L’obiettivo, in sostanza, è superare lo storico automatismo che vede il cognome paterno attribuito di default al neonato. Al momento, sul tavolo ci sarebbero cinque testi e altri sarebbero in arrivo. Dossier differenti che, però, potrebbero tutti consentire la legittimità dell’attribuzione del cognome materno.

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Cognome paterno e materno: le proposte per la doppia legittimità

Alla base delle discussioni figurano le varie pronunce giurisprudenziali in materia, sia sul piano interno che internazionale. L’articolo 22 della Costituzione specifica che quello del nome è un diritto inattaccabile, allo stesso modo della capacità giuridica e della. Questo, però, non determina nello specifico se l’attribuzione di un cognome piuttosto che di un altro sia effettivamente a discrezione del genitore. Un buco normativo che, fin qui, è stato riempito dall’automatismo del nome paterno. Una procedura che dovrebbe essere superata ma che, al contempo, dovrà essere ridefinita per capire in quale modo il cognome materno possa essere inserito. E, soprattutto, in quale ordine.

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Secondo quanto riferito a Money.it dal relatore in Commissione, Francesco Urraro, una prima soluzione riguarda l’ordine concordato. In pratica, i genitori si accorderebbero preventivamente sulla precedenza di un cognome sull’altro. Qualora questo non dovesse avvenire, si procederebbe secondo l’ordine alfabetico. La discussione non riguarda solo la legittimità in sé ma anche una questione di parità di genere. In questo senso, l’obiettivo sarebbe quello di lasciare libertà di scelta totale ai genitori, con appello al principio della parità fra uomo e donna. Chiaramente, al secondo figlio verrebbe attribuito il medesimo cognome scelto per il primo. In età adulta e diventato genitore, sarà ad appannaggio di questi scegliere se attribuire il doppio cognome al neonato o semplicemente uno dei due. Ipotesi che dovranno trovare conferma. La soluzione sembra essere una sintesi fra le varie proposte. L’automatismo, però, sembra pronto ad andare in soffitta.

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