Pensioni, importanti aumenti in vista, non solo a marzo: cosa c’è da aspettarsi

Importanti aumenti in vista per molti pensionati, non solo a marzo 2022. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.

Occhio ai cedolini dei trattamenti pensionistici in quanto a breve in molti potranno beneficiare di importanti aumenti.

pensioni aumenti 2023
Foto © AdobeStock

Al fine di poter acquistare i vari beni e servizi di nostro gradimento dobbiamo mettere necessariamente mano al portafoglio. Una chiara dimostrazione di come il denaro, pur non essendo garanzia di felicità, si riveli essere particolarmente utile in diverse circostanze. A ricoprire un ruolo senz’ombra di dubbio importante in tale ambito, pertanto, sono il lavoro prima e la pensione poi. Questo in quanto ci permettono appunto di attingere ai soldi di cui necessitiamo.

Proprio la pensione, dal suo canto, diventa spesso oggetto di discussione per via dei suoi importi considerati il più delle volte troppo bassi. Ebbene, in tale ambito giungono delle buone notizie per molti pensionati che potranno beneficiare di importanti aumenti, grazie ai quali poter beneficiare di un assegno più ricco. Ma come è possibile? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Reddito di cittadinanza senza Isee, importanti cambiamenti in vista: c’è chi rischia di perdere il sussidio

Pensioni, importanti aumenti in vista nel 2023 per effetto della rivalutazione: tutto quello che c’è da sapere

L’impatto del Covid sull’economia e il preoccupante aumento dei prezzi finiscono per avere delle ripercussioni non indifferenti sulle tasche delle famiglie che si ritrovano, pertanto, a dover fare i conti con un minor potere d’acquisto. Proprio in tale ambito, pertanto, non può che essere accolta positivamente la notizia che tanti pensionati potranno beneficiare di importanti aumenti sul cedolino.

Come abbiamo già avuto modo di vedere, a partire dal 2022 in molti possono beneficiare di una pensione più alta per effetto della riforma dell’Irpef, delle detrazioni e della rivalutazione degli assegni, al fine di adeguarli al costo della vita. Soffermandosi sulla perequazione delle pensioni, ricordiamo che la percentuale da prendere in considerazione è pari all’1,7% a partire dal 1° gennaio 2022.

Stando a quanto si evince dal sito dell’Inps però: “L’Istituto, al fine di assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utile per il 2022 e rendere possibile la prima liquidazione delle pensioni con decorrenza gennaio 2022, ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, pari all’1,6%“.

Conto corrente, perdi 300 euro senza nemmeno accorgetene: l’ultimo terribile incubo

Come già detto, però, si tratta di una rivalutazione provvisoria e proprio in tale ambito è bene sapere che l’Istat ha certificato un tasso di inflazione definitivo nel 2021 pari all’1,9%. Una percentuale più alta, quindi, rispetto all’1,7% utilizzato in via provvisoria dall’istituto di previdenza per effettuare gli adeguamenti dei trattamenti pensionistici. Ne consegue, pertanto, che a partire dal 2023 le pensioni registreranno un aumento dello 0,2% con conguaglio degli arretrati.

Impostazioni privacy