Furto d’identità, grande truffa ai danni del sistema bancario italiano: alto rischio per tutti

Occhio al furto d’identità, grande truffa ai danni del sistema bancario italiano. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Di recente è stata resa nota una grande truffa ai danni del sistema bancario italiano, che vede il coinvolgimento, a loro insaputa, di personalità di spicco.

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I soldi non sono garanzia di felicità ma aiutano, senz’ombra di dubbio, a risolvere un bel po’ di situazioni problematiche. A partire dal cibo, passando per le bollette, fino ad arrivare alle varie spese quotidiane, d’altronde, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro.

Proprio in tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo particolarmente importante si annoverano gli istituti di credito. A tal proposito si invita a prestare attenzione ai furti di identità, vista la grande truffa attuata di recente ai danni del sistema bancario italiano. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

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Furto d’identità, grande truffa ai danni del sistema bancario italiano: clonati i colossi del credito italiano

Come risaputo, purtroppo, sono diversi i tentativi di truffa a cui bisogna prestare la massima attenzione. Ne è un chiaro esempio una grande truffa ai danni del sistema bancario italiano, che vede il coinvolgimento, a loro insaputa, di personalità di spicco.

A raccontare quanto successo Il Sole 24 Ore, che ha reso nota una grande truffa con furti d’identità ai danni delle banche italiane. Diversi istituti di credito sono stati clonati attraverso finte società con nomi identici o simili a quelli reali. Al fine di dare credibilità alla truffa, infatti, sono state rubate e utilizzate illegalmente identità di manager e banchieri.

Una maxi truffa che si sta svolgendo a pochi passi dalla city di Londra, attuata con l’intento di far cadere nella trappola numerosi risparmiatori e riciclare denaro sporco. Al centro di tutto ci sarebbe l’ottenimento del “certificato di costituzione”, che serve per sottoscrivere contratti e aprire conti.

Tra le identità rubate e utilizzate illegalmente si annovera il caso di Carlo Messina. Il numero uno di Intesa San Paolo, ad esempio, risulta azionista a sua insaputa di una sconosciuta società che si chiama “Japan Capital Group Ltd” assieme a Stefano Firpo, ex direttore generale del Mediocredito Italiano.

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Ma non solo, tante altre sono le banche finite nel mirino dei truffatori, come ad esempio la Banca Nazionale del Lavoro, la Cassa Lombarda e il Credito Emiliano. Una situazione indubbiamente poco piacevole, che dimostra come sia importante prestare sempre la massima attenzione onde evitare spiacevoli conseguenze.

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