Pressione alta e diabete: assegno | Auto: multa e arresto | Bancomat a rischio

Multe salatissime per chi guida in questo modo, Legge 104 per malattie renali e attenzione massima alle truffe contactless.

 

La pandemia ha sconvolto la nostra quotidianità. E questo è fin troppo evidente, in alcuni comportamenti e nella difficoltà a riprendere il filo interrotto oltre due anni fa con le nostre abitudini.

Multe diabete contactless
Foto: CC

Sta di fatto che, al netto delle difficoltà attraversate, il rispetto della Legge non possa essere mai messo in secondo piano. Specie nei momenti in cui la nostra attenzione dev’essere declinata non solo al rispetto di sé stessi ma anche a quello degli altri. E’ il caso di quando ci si trova alla guida della propria auto, gesto quotidiano per la stragrande maggioranza dei cittadini e che, come ogni abitudine che ci cala in contesti pubblici, è caratterizzato da una precisa disciplina. Nello specifico, quella del Codice della Strada, il quale regola i comportamenti e ne vieta alcuni che possono mettere in pericolo gli utenti della strada.

Multe fino a 6 mila euro: quale infrazione non va mai commessa

Mai mettersi al volante dopo aver assunto sostanze alcoliche in grande quantità. Tantomeno dopo aver fatto assunzione di sostanze illecite. Regole basilari che, prima ancora della Legge, dovrebbero essere dettata dalla propria coscienza. Ma, visto che in alcuni casi si è palesemente mancato di rispettare tali norme elementari, le conseguenze subite sono state estremamente pesanti. Perché è chiaro che tali violazioni possono mettere in pericolo non solo chi infrange la regola ma anche gli altri fruitori della pubblica strada, automobilisti e pedoni. Per questo il Codice infligge pesantissime sanzioni a chi raggiunge un tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 grammi (sanzioni da 527 a 2.108 euro) o lo supera. La seconda soglia, fra 0,8 e 1,5 grammi, costa multe fra 800 e 3.200 euro, oltre alla reclusione fino a sei mesi e alla sospensione della patente fra 6 e 12. Essere colti oltre l’1,5 è la violazione peggiore: arresto da 6 a 12 mesi e multa fino a 6 mila euro, oltre alla sospensione della patente fra uno o due anni.

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Legge 104, assegno per pressione alta e diabete

Non è un mistero che il periodo pandemico non abbia portato a una tregua dalle altre patologie. Anzi, in alcuni casi il forte stress accumulato ha finito per peggiorare alcune situazioni. Non solo da un punto di vista psicologico ma anche fisico, vista la “reclusione” forzata per un certo periodo e il necessario cambiamento delle nostre abitudini. A intervenire, anche su alcune malattie ritenute in un primo stadio non invalidanti, è la Legge 104. Questo perché, alla lunga, tali patologie finiscono per peggiorare e rendere la vita estremamente difficile a chi vi ha a che fare. E’ il caso del diabete portato dalla glicemia incontrollata, in grado di assestare durissimi colpi al nostro organismo. Specie al sistema renale. Tali malattie possono essere associate inoltre a pressione alta e altre patologie che possono portare a problematiche cardiache. Tutto riconosciuto in base alle tabelle di invalidità Inps e inquadrate dalla Legge 104.

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Contactless, attenti a questa truffa

Come abbiamo avuto modo di sperimentare in quasi ogni contesto, la pandemia ha colpito duro. E fra la revisione delle nostre abitudini, un ruolo decisivo è stato giocato dalla digitalizzazione. I pagamenti con gli strumenti elettronici vengono incoraggiati dal Governo ai fini della lotta all’evasione fiscale. Ma è pur vero che pagare da remoto espone i nostri soldi ai rischi più variegati. E’ il caso delle truffe perpetrate dai cybercriminali, che si interpongono nel filo diretto fra lo strumento di pagamento e la destinazione finale. Il contactless, ad esempio, consente un’estrema rapidità per transazioni al di sotto dei 50 euro senza necessità di Pin.

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Una soluzione apprezzata ma che, proprio perché senza bisogno di codice, è da tenere estremamente d’occhio. In molti casi, infatti, i malviventi si avvalgono di Pos non collegati alla rete elettrica e a nessun circuito particolare. Questo consente di avvicinarsi semplicemente alle tessere (anche se in tasca o nella borsa della vittima) per riuscire a impadronirsi del loro denaro. La protezione giusta, quindi, non è un portafogli di stoffa o pelle spessa ma un dispositivo RFID, che ripara il bancomat da truffe silenti.

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