Ricalcolo pensioni, in arrivo il conguaglio Irpef: ecco le cifre

Manca poco al conguaglio Irpef di marzo per quanto concerne il ricalcolo pensioni. Scopriamo a quali aspetti bisogna prestare maggiore attenzione

Fondamentalmente vanno analizzati l’innalzamento della soglia della no tax area e la revisione delle aliquote e degli scaglioni.

Ricalcolo pensioni
Fonte Adobe Stock

Marzo potrebbe un mese propizio per i pensionati visto che negli assegni dovrebbero essere inseriti gli attesi di cui si parla già da diversi mesi. A rendere più ricche le pensioni sono la consueta perequazione, ossia l’importo sulla base dei parametri di riferimento periodicamente individuati dall’Istat e la revisione Irpef per l’anno 2022. 

Ad ogni modo è bene andare per gradi e analizzare questi nel dettaglio, in modo da comprendere al meglio quali sono i fattori da considerare per appurare che il ricalcolo sia stato eseguito correttamente. 

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Ricalcolo pensioni: le nuove aliquote Irpef

Il nuovo indice di perequazione 2022 è stato fissato ad 1,70% rispetto all’1,60% del 2021. Per i mesi di gennaio e febbraio l’INPS ha calcolato ancora la vecchia percentuale, quindi dovrà procedere al ricalcolo degli arretrati per i primi due mesi dell’anno per poi proseguire su questa scia almeno fino a dicembre 2022.

L’aspetto che però rende la questione ancor più interessante per i beneficiari è la riforma dell’Irpef, attuata grazie all’approvazione della Legge di Bilancio 2022. Qui sono fondamentali la revisione delle aliquote e degli scaglioni Irpef e l’innalzamento della soglia della no tax area. 

Mettendo insieme questi due fattori si otterrà l’incremento per l’anno in corso. Potrebbe però esserci uno slittamento di un mese dovuto alla possibilità di non riuscire a fare tutti i calcoli del caso entro marzo. 

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Non resta che vedere le nuove percentuali rispetto alle fasce di reddito. Eccole nel dettaglio: 

  • 23% fino a 15mila euro di reddito,
  • 25% tra 15mila e 28mila euro di reddito, 
  • 35% tra 28mila e 50mila euro di reddito, 
  • 43% per redditi superiori a 50mila euro.

Insomma una novità piuttosto significativa che dovrebbe mettere fine ai malumori per alcuni tagli che ci sono stati negli scorsi mesi. Ad ogni modo è sempre bene consultare un commercialista o chi di dovere per essere sicuri di aver ricevuto il giusto trattamento.

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