Reddito di Cittadinanza, col ricalcolo cambia tutto: qualcuno rimarrà deluso

Ulteriori novità per il Reddito di Cittadinanza. L’Inps aggiorna le condizioni con il messaggio del 3 febbraio. E per alcuni contribuenti non sono buone nuove.

 

Sul tavolo delle discussioni sulla Manovra è finito a più riprese il Reddito di Cittadinanza. Salvo poi trovare una soluzione lampo figurata di fatto tra le prime adottate per il 2022.

Reddito di Cittadinanza ricalcolo
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La misura di sostegno al reddito dei contribuenti in difficoltà è stata corposamente rivista per l’anno in corso. L’obiettivo è ridurre sempre di più il ricorso a strumenti di sussistenza e incentivare il ritorno all’occupazione, rafforzando al contempo le relazioni con i Centri per l’impiego. Per questo è stato disposto che il ricorso al Reddito sarà sempre più limitato, con possibilità addirittura di revoca al secondo rifiuto di un’offerta di lavoro ritenuta attinente. Nelle ultime ore, peraltro, una nota dell’Inps ha chiarito anche altri aspetti per quanto riguarda l’aggiornamento dei trattamenti assistenziali, cambiando ulteriormente lo scenario.

Il messaggio 548 del 3 febbraio ha spiegato come per il calcolo sul reddito familiare, fin qui determinato in base all’articolo 4, comma 2 del Decreto 159/2013, si farà eccezione “per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi”, come le indennità di accompagnamento. Una revisione che includerà cinque prestazioni assistenziali e, fra queste, figurano la Carta acquisti (con relativi Fondi speciali) e l’Assegno di maternità. Ma anche l’Assegno familiare dei Comuni, la Pensione e l’Assegno sociale e le Prestazioni degli enti Siuss.

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Reddito di Cittadinanza, cosa cambia con le modifiche Inps

Cosa c’entra il Reddito di Cittadinanza con le revisioni dei trattamenti assistenziali? Il punto è che i trattamenti esentati individuati tramite la presentazione del modello Isee relativi al secondo anno precedente, vengono di fatto rimpiazzati da quelli con riferimento all’anno in corso e a disposizione dell’Inps. Questo includerà in pratica tutte le misure ritenute di natura assistenziale che attualmente vengono inclusi per la determinazione del reddito familiare, compresi quelle relative alle prestazioni per la disabilità. Unica eccezione, l’indennità di accompagnamento. Al fine della verifica sul reddito familiare, quindi, verrà inserita qualunque maggiorazione dell’assegno sociale o della pensione sociale, così come gli importi aggiuntivi per le pensioni integrate al minimo.

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L’Inps rimuove dal calcolo Isee le misure collegata alla disabilità, spiegando inoltre che sui trattamenti assistenziali non saranno rilevati gli arretrati. Tuttavia, per chi ha percepito o continua a percepire il Reddito di Cittadinanza, potrebbe verificarsi un ricalcolo dell’importo in base alle nuove prerogative. In alcuni casi la somma potrebbe scendere, in altri addirittura decadere il beneficio già goduto. Per altri ancora, potrebbe non essere accolta la domanda in prima istruttoria, in quanto le soglie di reddito previste potrebbero essere superate. In sostanza, l’accumulo dei trattamenti assistenziali potrebbe far saltare il tappo, anche considerando la soglia attuale prevista per il RdC. L’importo complessivo non deve superare i 9.360 euro annui.

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