Reddito di Cittadinanza, controlli e ritardi nei pagamenti: vita dura per i percettori

Il Reddito di Cittadinanza potrebbe essere pagato con un ritardo di 120 giorni. Scopriamo chi sono i percettori che dovranno attendere e per quale motivo.

L’INPS e i Comuni verificheranno attentamente le nuove domande di RdC in arrivo. E’ alta la possibilità che i versamenti subiscano dei ritardi a causa dei controlli.

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La Legge di Bilancio 2022 ha messo in atto svariati cambiamenti in diversi campi. Le pensioni, l’Assegno Unico Universale e alcuni bonus sono protagonisti di nuove dinamiche e regole ma anche il Reddito di Cittadinanza ha subito cambiamenti importanti. Ricordiamo l’introduzione dell’obbligo di recarsi presso un Centro per l’Impiego almeno una volta al mese e la possibilità di rifiutare solamente due proposte di lavoro. Nel 2022, dunque, il rischio di perdere la ricarica mensile è molto alto – considerando anche la necessità di avere il Green Pass per accedere al Centro per l’Impiego – ma le difficoltà arrivano anche per chi chiede l’RdC per la prima volta.

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Reddito di Cittadinanza, a chi arriverà il pagamento in ritardo

La Legge di Bilancio 2022 ha stabilito la necessità di controlli più severi su quanti richiedono il Reddito di Cittadinanza. I furbetti della misura, dunque, non avranno vita facile dato che i controlli si intensificheranno ed inizieranno al momento dell’inoltro della domanda di accesso alla prestazione.

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L’aumento delle verifiche porterà inevitabilmente ad un cambiamento. Se fino allo scorso anno i cittadini dovevano aspettare un mese, massimo un mese e mezzo, dal momento dell’invio della richiesta a quello della prima ricarica, ora i tempi potrebbero allungarsi fino a 120 giorni. I ritardi, dunque, potrebbero colpire chi invia una nuova domanda oppure chi, scaduti i 18 mesi, deve chiedere il rinnovo della misura o chi comunica variazioni reddituali o del nucleo familiare e attende il ricalcolo dell’importo della ricarica.

I controlli dell’INPS e del Comune

Le nuove direttive della Legge di Bilancio stabilisco degli importanti cambiamenti sui controlli da mettere in atto nel momento in cui arriva una richiesta di RdC. Per accedere alla misura occorre soddisfare precisi requisiti (di residenza, di soggiorno e di cittadinanza) e l’INPS ha sempre avuto il compito di verificarli. Ad oggi, poi, saranno di pertinenza dell’ente anche i controlli dei requisiti anagrafici precedentemente elaborati unicamente dai Comuni.

Nel caso in cui dalle verifiche dell’INPS risultassero incongruenze o errori allora interverrà il Comune procedendo con ulteriori controlli. Si capisce, dunque, come i tempi di pagamento potrebbero allungarsi in caso di sospetti e accertamenti aggiuntivi fino a raggiungere anche i 120 giorni.

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