I furbetti del Reddito di Cittadinanza, storie di ordinarie truffe: numeri impressionanti

Identificati i furbetti del Reddito di Cittadinanza in cinque regioni italiane. La truffa da 20 milioni di euro indispettisce politici e cittadini onesti. Bisogna correre ai ripari.

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Sembrano storie di ordinaria follia quelle dei furbetti del Reddito di Cittadinanza. Stupisce fin dove si può arrivare per ottenere del denaro illegittimamente e la sfrontatezza con cui si mettono in atto i raggiri. A Collepasso, un uomo ha dichiarato di avere sei figli, tutti minori stranieri non registrati nel comune di residenza. Nessun vero legame, nessuna data di nascita né luogo di nascita ma nonostante queste mancanze il reddito di cittadinanza è stato concesso. Vicino Matera, un altro uomo di nazionalità straniera ha finto di avere con sé moglie e figlie – residenti in realtà all’estero – per ottenere il Rdc. Potevano essere, comunque, persone bisognose della misura, si potrebbe pensare. Ciò non vale per un 70enne di Avellino proprietario di una Ferrari, vari terreni, diversi immobili e convivente – attenzione a questo dettaglio – con una funzionaria del Comune non indagata. L’uomo percepiva regolarmente il Reddito di Cittadinanza.

Le indagini sul Reddito di Cittadinanza in cinque regioni

 Gli uomini del Comando Interregionale Ogaden hanno svolto numerosi accertamenti su 38.450 nuclei familiari in un campione di 87.198 identificando più di 5 mila irregolarità tra Molise, Basilicata, Campania, Puglia e Abruzzo. Oltre alle truffe citate nel paragrafo precedente, i militari hanno scoperto le situazioni illecite più strane e curiose – della serie non si sa se piangere o ridere. Una donna ha omesso la presenza di un marito e il possesso di un’auto di proprietà; una famiglia di Caserta composta da otto persone ha fatto risultare tre nuclei familiari distinti per poter triplicare gli importi; una donna di Isernia ha dimenticato di citare il lavoro – titolare di una società di autonoleggio con 27 auto a lei intestate, il reddito e la residenza.

Davanti a questo scenario è partita l’indignazione dei partiti che chiedono la cancellazione o quantomeno la modifica dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.

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I commenti dei politici sulla vicenda

Mariastella Gelmini ha dichiarato che il RdC è uno strumento che ha rivelato tutte le sue falle. Salvini sostiene che la misura vada cambiata e afferma “L’impegno, mio e di tutta la Lega, è quello di cambiare la Legge per dare un aiuto solo a chi davvero ne ha la necessità“. Giorgia Meloni usa il Reddito di Cittadinanza per attaccare il Governo dicendo che “Draghi persevera nell’errore” e chiedendo la cancellazione di una misura insensata. Licia Ronzulli più diplomaticamente afferma che i correttivi attuati fino ad ora non sono sufficienti e che le maglie di accesso alla misura devono essere più stringenti.

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