Cosa accade con la pensione di reversibilità per un ex coniuge? L’Inps interviene sulla normativa, disponendo addirittura delle possibili revoche.
Non è per nulla facile raggiungere gli anni di contribuzione necessari per accedere alla pensione. Specie per i lavoratori più giovani, decisamente più in difficoltà nell’accumulo.

Per chi è riuscito ad arrivarci, invece, la beffa più clamorosa sarebbe senz’altro la revoca. E le motivazioni per una possibile trattenuta degli assegni non mancano di certo. Si va dalle potenziali irregolarità alle verifiche effettuate periodicamente dall’Inps che, in molti casi, confronta i dati in suo possesso per capire se le condizioni per una determinata prestazione sussistano ancora oppure no. A febbraio, come detto, le pensioni degli italiani prenderanno la strada del rialzo, concretizzabile verso marzo. Tuttavia, l’Istituto di previdenza sociale ha già fatto sapere che per alcuni pensionati il 2022 sarà un anno di controlli a tappeto. Con l’obiettivo dichiarato di evitare eventuali erogazioni indebite.
Un’altra novità in positivo, però, riguarda la cosiddetta pensione di reversibilità, spettante al coniuge qualora il proprio congiunto deceduto fosse titolare di un assegno. Un aggiornamento della normativa che andrà a rivedere un passaggio finora piuttosto controverso e dibattuto, ossia quello relativo all’ex coniuge. Il riconoscimento della reversibilità, infatti, per lungo tempo non è stato riconosciuto al coniuge separato, anche se già privo del diritto agli alimenti. Con la circolare dell’1 febbraio 2022, l’Inps mette un punto sulla questione.
Bonus giovani: un regalo infiocchettato per la pensione o una vana illusione?
Pensione, cosa cambia con la reversibilità e chi rischia la revoca
In concreto, da oggi sarà possibile richiedere la reversibilità anche al coniuge separato senza diritto agli alimenti. La procedura sarà quella standard, con richiesta da inoltrare all’Inps al pari di ogni altro avente diritto. Bisogna fare attenzione però, perché la pensione di reversibilità andrà incontro a un’ulteriore novità, la quale potrebbe significare revoca per diversi pensionati. Un orientamento giurisprudenziale che ha incontrato l’approvazione dell’Inps e che riguarderà indirettamente anche i nuovi potenziali titolari. Il coniuge separato che figurerà fra gli aventi diritto, potrà ottenere quindi la pensione attraverso la revisione di vecchie istanze o esaminandone di nuove. Tutte le domande finora respinte, infatti, saranno passate in rassegna con applicazione delle disposizione previste sia in materia di decadenza che di prescrizione.
Stipendio sotto i 2 mila euro, quale sarà la pensione del futuro?
Potrebbe accadere che l’allargamento a nuovi beneficiari finisca per costare l’erogazione ad altri. Ad esempio, qualora la reversibilità sia già stata liquidata a favore di un’altra categoria di familiari superstiti come i figli, l’eventuale riconoscimento sarà oggetto di ricostituzione, con possibilità concrete di decurtazione o addirittura di revoca dell’assegno. Altre circostanze, invece, potrebbero manifestarsi nel caso in cui la liquidazione sia a beneficio di superstiti ritenuti incompatibili con l’ex coniuge (come fratelli, sorelle o genitori). In questo caso non ci saranno dubbi: l’assegno di reversibilità verrà revocato e riconvertito a favore del richiedente, con effetto dalla decorrenza della pensione originaria. In pratica, l’ex coniuge avrà diritto al recupero delle somme erogate ad altri.