Allarme rosso, arriva il virus che “mangia” gli smartphone: dati e soldi spariscono

Un virus informatico potenzialmente letale, Brata, è in circolazione da dicembre. Ritrovarselo sul proprio server porterà conseguenze disastrose.

 

In una società sempre più connessa, distinguere il confine fra rischio e opportunità è decisamente complesso. Specie in contesti come i pagamenti online.

Virus brata
Foto da Pixabay

La natura multiforme del web, inoltre, consente di ottenere prestazioni fenomenali come di cadere in tranelli estremamente pericolosi. I crimini informatici sfruttano proprio la potenzialità della rete per veicolare malware, ransomware e altri virus potenzialmente letali non solo per i nostri server ma anche per i nostri soldi. Sì perché la maggior parte delle truffe informatiche mira a incunearsi nella nostra privacy, violando i sistemi di sicurezza e, in tal modo, sottraendo i dati personali necessari per accedere ai conti correnti. In questo senso, il phishing è la strada privilegiata in quanto, sfruttando un mix di effetto sorpresa e falsa autorevolezza, porta le vittime a fornire inconsapevolmente i dati di accesso.

Tuttavia, trappole come il phishing possono essere evitate. Ben diverso il discorso nel caso in cui a finire nei nostri server sia un virus. Una questione decisamente più complicata, in quanto non solo i dati sensibili sarebbero più esposti ma gli stessi rimedi tradizionali sarebbero più difficili e inefficaci. L’ultimo allarme riguarda il cosiddetto Brata, virus informatico considerato fra i più pericolosi degli ultimi anni. E non che i precedenti non lo fossero. Questo particolare malware, infatti, sarebbe in grado non solo di resettare il nostro smartphone ma anche di sottrarre i nostri codici privati, sfruttando una particolare peculiarità.

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Brata, il virus che ruba dati e soldi: come riconoscerlo

La potenza del virus è davvero da far accapponare la pelle. Il malware, infatti, sarebbe in grado di cancellare i dati presenti nel nostro smartphone, riportandolo di fatto alle condizioni primigenie di produzione. Messaggi, foto, video, contatti e tutto quello che è stato salvato nel nostro telefono potrebbe essere cancellato. Anzi, secondo la società di sicurezza informatica Cleafy, il virus sarebbe anche più pericoloso in virtù della sua capacità di evolversi, adeguandosi anche alle versioni più recenti dei device. L’ultima “mutazione”, in particolare, avrebbe iniziato a circolare nel mese di dicembre, diffondendosi rapidamente in Europa e in America latina. Si tratta di un Remote Access Trojan, meglio noto come Rat, ossia un virus “comandato” a distanza.

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Tale trojan, sarebbe capace di incunearsi nei server tramite un inconsapevole download da parte dell’utente tramite un’applicazione apparentemente innocua. Dopodiché, il Rat inizierà a diffondere il virus, divorando letteralmente la memoria del nostro smartphone in pochissimo tempo. In tal modo, però, gli hacker avranno di fatto accesso ai dati personali dell’utente-vittima, esponendo i codici sensibili prima di cancellarli. Un rischio doppio quindi, evitabile non solo tramite un dispositivo di antivirus ma anche prestando attenzione massima nel momento in cui si scaricano delle applicazioni non affidabili al 100%. Il pericolo è sempre dietro l’angolo. E a volte può essere già troppo tardi.

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