Quirinale, il circo delle elezioni fa vacillare il PIL: l’allarme è scattato

Al Quirinale sono in atto le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Tra schede bianche e burle sui nomi, il PIL perde punti e i soldi sono a rischio.

Gli italiani sono abituati alle diatribe tra politici e partiti, ai siparietti e alle vicendevoli accuse eppure il “circo” delle schede da attori comici non lo avevano immaginato.

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Le elezioni del Presidente della Repubblica si sono trasformate in un gioco nei giorni scorsi. Alcuni simpatici parlamentari hanno scritto sulle schede il nome di Amadeus, Alfonso Signorini e Alberto Angela come successori di Sergio Mattarella. Ci si aspettava la massima serietà in un momento di difficoltà generale ma così non è stato. In questo clima di incertezze politiche e bizzarre iniziative, il PIL perde punti ed è partito un primo grido di allarme.

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Quirinale, è il momento di scherzare?

L’Italia sta vivendo una situazione delicata, sta tentando di superare una profonda crisi economica causata dalla pandemia e di risolvere diverse problematiche che hanno coinvolto un’ampia fascia della popolazione. Il Governo eroga bonus e agevolazioni, cerca di favorire una ripresa partendo dal lavoro mentre, dall’altra parte, deve affrontare la diffusione dell‘Omicron e l’aumento dei contagi. In questo contesto complicato, si stanno svolgendo le elezioni del Presidente della Repubblica. Un’aria tesa circonda il Quirinale ma ancora più tesi sono i cittadini, in balia degli eventi e delle notizie che arrivano quotidianamente.

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Le incertezze e le divergenze politiche non aiutano l’Italia ma creano ulteriori difficoltà andando a colpire il PIL. Si ipotizza una perdita di 0,2 punti, una previsione allarmante che non perdona il “circo” dei nomi improbabili sulle schede di elezione del Presidente della Repubblica.

Quanto costa la fumata nera

Nella giornata di ieri al Quirinale ci sono state 412 schede bianche, 22 schede nulle e 84 disperse. Il totale degli elettori è stato di 978 persone. Oggi, alle ore undici è iniziata la quarta votazione con regole differenti per accelerare i tempi. Il nome condiviso potrà fare la differenza e il quorum per l’elezione è sceso a 505 voti invece di 672.

Dopo la fumata nera della terza votazione, dunque, si cerca un’intesa tra i partiti. Nel frattempo il PIL barcolla a causa del rallentamento del programma PNNL per la ripresa della nostra penisola. Due miliardi di spesa sono a rischio nel prossimo trimestre con una perdita di 0,2 punti PIL e di 1,1 miliardi di euro come investimento delle piccole imprese. E’ necessario che l’elezione del Presidente della Repubblica si concluda il prima possibile per dare un segnale forte di stabilità e un input alla ripresa.

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