Mal di schiena, tanti motivi per non sottovalutarlo: c’è anche il diritto alla 104

Le percentuali di invalidità possono essere attribuite anche per dolori apparentemente isolati come il mal di schiena. Ecco quando si manifestano le condizioni.

 

Chi l’ha detto che il mal di schiena sia solo un malessere passeggero? Spesso si attribuisce alla postura, a colpi di freddo o a una nottataccia. Il problema, però, può essere ben più serio.

Mal di schiena Legge 104
Foto da Pixabay

Ai dolori lombari, ad esempio, possono essere associati ulteriori malesseri. Alcuni di questi potrebbero manifestarsi in forma talmente intensa da consentire a chi ne soffre l’accesso alla Legge 104, oppure il riconoscimento di un assegno mensile di invalidità. Si tratti di problemi digestivi, oppure di sintomi come disturbi intestinali, nausea e diarrea, i mal di schiena potrebbero esservi direttamente connessi. Per questo, in tali casi, sarebbe bene approfondire circa la natura di tali problematiche. Il classico dolore, inconsciamente attribuito a presunti difetti di postura, potrebbe nascondere delle cause più serie.

In sostanza, non sarebbe direttamente il mal di schiena a garantire l’accesso alle indennità previste per invalidità, quanto piuttosto le eventuali cause scatenanti. Non va dimenticato che è il sistema nervoso centrale a controllare la stragrande maggioranza delle funzioni del nostro organismo. Inclusi i movimenti, volontari e involontari. Per questo, nel momento in cui si manifestano delle condizioni legate al midollo spinale, possono svilupparsi delle correlazioni anche con il sistema gastrointestinale. I suddetti sintomi sono solo i più frequenti fra quelli evidenziati dagli studi in materia. La colonna vertebrale, quindi, è una sorta di regolatore del nostro corpo.

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Mal di schiena e Legge 104: quando scatta l’indennità

Dolori alla schiena e problemi alla digestione, in sostanza, costituiscono un mix in grado di provocare le condizioni utili a rientrare nell’egida della Legge 104. Qualsiasi patologia interessasse il midollo spinale rientra di diritto in questa categoria, in quanto direttamente connessa al sistema nervoso. Ad esempio, secondo gli studiosi, la spondilosi anchilosante alla colonna vertebrale sarebbe associabile anche a problemi gastrointestinali. Trattandosi di una malattia infiammatoria simile all’artrite, con conseguenze potenzialmente molto pesanti (come la curvatura dovuta alla fusione delle vertebre), è chiaro che le indennità avrebbero un’entità correlata ai sintomi.

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Non va dimenticato, inoltre, che il mal di schiena è una delle principali cause che porta le persone a ricercare un’assistenza medica. Si va dall’ernia del disco a traumi vari, fino a compressioni della radice nervosa, osteoporosi e persino tumori. Le problematiche sono varie e tutte di rilevante entità. Al fine di essere considerata invalidante, una patologia dovrà comportare la riduzione della capacità lavorativa di chi ne soffre, su un piano fisico o anche psicologico. E’ l’Inps a fornire delle tabelle di riferimento, in base alle quali si attribuiscono le percentuali di invalidità. Per quanto riguarda il mal di schiena, si va da percentuali minime del 34% al 67%, che concedono diritto all’esenzione del ticket sanitario. I casi più gravi possono portare anche al 99%, in quanto comprometterebbero la capacità di deambulazione. Meglio non sottovalutare determinati sintomi.

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