Patente di guida, ecco le (poche) spese che finiscono in detrazione

In quanto spese mediche, anche le visite per la patente di guida finiranno in detrazione fiscale. Saranno le uniche del pacchetto però.

Patente di guida
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Con le novità fiscali introdotte nel 2022, il ventaglio delle spese da portare in detrazione si estende in modo sostanzioso. Sono in particolare quelle sanitarie a concedere i vantaggi migliori, visto che il sistema fiscale italiano concede una detrazione Irpef pari al 19% per le visite mediche, siano esse generiche, specialistiche e persino chirurgiche. Nel gruppone figurano anche le visite per il rinnovo della patente di guida, delle quali possono farne parte diverse oltre a quella oculistica. Per il resto, solitamente la spesa per la patente richiede che i costi siano a carico di chi la richiede e non solo per quanto riguarda la scuola guida.

Tuttavia, dal momento che si tratta di una somma considerevole, viene da chiedersi se vi sia o meno la possibilità di portare qualcosa in detrazione, o comunque di ricevere qualche agevolazione se il budget del richiedente è limitato da una condizione reddituale al di sotto di determinati standard. Bisogna innanzitutto considerare il ventaglio delle spese richieste per ottenere la patente. In questo quadro, la scuola guida farà conto a parte. Si comincia infatti dalle spese per il certificato medico (solitamente 50 euro ma variabili) a quelle per la marca da bollo di 16 euro. La stessa cifra sarà versata per il certificato anamnestico, mentre un doppio versamento da 16 sarà richiesto dalla Motorizzazione civile. Infine, altri due da 26,40 saranno da corrispondere al Ministero dei Trasporti.

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Patente di guida: le spese sanitarie sono detraibili

La scuola guida, come detto, fa una gara a parte. Si tratta infatti di una spesa che, pur potenzialmente ingente, risulta facoltativa per l’aspirante patentato. La detrazione fiscale, quindi, si concentra su quelle che, invece, sono le spese obbligatorie da sostenere. In particolare, come detto, quelle relative alle visite sanitarie. In breve, le spese detraibili dall’Irpef sono pari al 19% ma solo a condizione che l’importo vada oltre i 129,11 euro. Da questo novero non solo le spese per la scuola guida si escludono in quanto facoltative ma anche in quanto tali. Non possono essere considerate spese di istruzione e, pertanto, non rientrano fra quelle dichiarate a livello reddituale (Modello 730 e similari). In sostanza, pur trattandosi a tutti gli effetti di lezioni frontali, la scuola guida non potrà essere equiparata ai costi sostenuti per asili nido o scuole di vario grado.

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In quanto alle spese mediche, la detrazione del 19% prevista per la visita medica si applicherà anche alle prestazioni effettuate da personale in possesso di una qualifica professionale di addetto all’assistenza di base. E lo stesso varrà per gli operatori tecnici assistenziali dedicati all’assistenza diretta del richiedente. Inoltre, andrà in detrazione anche l’acquisto o l’affitto di dispositivi medici o di attrezzature sanitarie. Prevista la medesima procedura anche per i costi sostenuti in caso di assistenza infermieristica e riabilitativa. La lista delle detrazioni sanitarie è lunga e non tutto è correlabile alla patente di guida. Ma, perlomeno, sapere che la visita medica obbligatoria finirà nel novero del 19% Irpef è già un primo passo. Per il resto… mano al portafogli.

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