Carenza di vitamina D: in quali casi l’INPS riconosce la Legge 104

La carenza di vitamina D può essere riconosciuta dall’INPS come malattia invalidante associabile alla Legge 104, all’assegno di accompagnamento e all’invalidità civile.

carenza vitamina D INPS
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La vitamina D è essenziale per le ossa dato il suo compito di assorbimento del calcio. Inoltre, aiuta a far funzionare correttamente i muscoli, i nervi e l’intero sistema immunitario. Gli studi su una eventuale carenza di vitamina D hanno portato risultati estremamente preoccupanti. Oltre alla ricerca in atto di una correlazione tra presenza della vitamina e minori rischi di prendere il Covid 19, si è appurato come la carenza abbia una forte associazione con determinate patologie alcune delle quali invalidanti. Qui entra in gioco l’INPS con l’assegnazione di prestazioni legate alla gravità della patologia.

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Carenza di vitamina D e prestazioni dell’INPS

La vitamina D, detta anche vitamina del sole, ha un ruolo rilevante per il corretto funzionamento del nostro organismo. Una eventuale carenza è correlata al sorgere o al peggiorare di alcune malattie come il cancro o patologie cardiovascolari. Gli studi sono costantemente in atto alla ricerca di nessi causali e di connessioni tra alcune malattie e la vitamina D. E’ certo che in caso di bassi livelli della vitamina in questione, le ossa si potrebbero danneggiare e provocare la periodontite. Allo stesso modo potrebbero insorgere due malattie più gravi, l’osteoporosi e l’osteomalacia.

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Ben 5 milioni di persone, prevalentemente donne, sono colpite dall’osteoporosi soprattutto durante la menopausa. Pur non essendo, in linea generale, una malattia invalidante può degenerare fino a causare serie problematiche nello svolgimento delle normali attività quotidiane e lavorative. In questo caso l’INPS potrebbe riconoscere l’indennità di accompagnamento e la Legge 104 ma solo dopo aver concluso un preciso iter.

L’iter per ottenere le indennità

L’INPS consente al soggetto che soffre di osteoporosi o al familiare che lo assiste di ottenere il riconoscimento della Legge 104, dell’invalidità civile e dell’assegno di accompagnamento. Per appurare la gravità della patologia occorrerà che la persona affetta dalla malattia si sottoponga ad una visita dal medico curante in modo tale che possa essere compilato un certificato medico introduttivo da inoltrare all’INPS.

Il soggetto dovrà, poi, inviare all’ente la richiesta di invalidità civile della Legge 104 o dell’assegno di accompagnamento entro 90 giorni dal momento del rilascio del certificato. Inizierà, così, la seconda fase della procedura in cui il richiedente dovrà sottoporsi a nuova visita medica effettuato da una commissione medica INPS. Accertata la gravità della patologia, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale inizierà con l’erogazione della prestazione.

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