Accertamento fiscale, un incubo che può essere evitato: impariamo a difenderci

L’accertamento fiscale spaventa i contribuenti eppure è un incubo che può essere evitato conoscendo i dettagli che lo rendono nullo.

accertamento fiscale
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L’accertamento è un provvedimento che il Fisco avvia nel momento in cui riscontra delle anomalie nelle dichiarazioni del contribuente. L’ente – che sia statale o locale – richiede, così, il pagamento di tributi non corrisposti oppure versati in importo minore rispetto a quanto dovuto. Mette in atto, dunque, quello che si chiama provvedimento impositivo oppure recupero a tassazione. Il mancato pagamento dell’IMU, della tassa sui rifiuti o del bollo auto può comportare l’emissione dell’atto di accertamento che indipendentemente dalla motivazione alla sua base prevede un comune contenuto e le stesse caratteristiche.

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Accertamento fiscale, le caratteristiche di validità

Per essere valido, un accertamento fiscale deve necessariamente essere motivato e sostenuto da prove certe delle inadempienze del contribuente. In modo chiaro e preciso deve spiegare le motivazioni alla base del provvedimento sottolineando i fatti rilevanti e le norme che sono state violate.

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In questo modo il contribuente può avere accesso agli strumenti che danno modo di contestare la pretesa del Fisco se considerata ingiustificata. E’ facoltà del soggetto, infatti, presentare ricorso al giudice al fine di difendersi dalle accuse mosse contro di lui. L’accertamento deve contenere ogni copia di atti e documenti presentati come prove conto il contribuente e qualora non ci fossero in allegato il provvedimento potrebbe essere considerato nullo.

Come impugnare il provvedimento

Per impugnare l’accertamento fiscale occorrerà rivolgersi inizialmente alla Commissione Tributaria Provinciale e, solo in secondo grado, alla Commissione Tributaria Regionale. Dalla notifica, il contribuente ha 60 giorni di tempo per procedere con l’impugnazione. Lasciando scadere tale lasso di tempo, anche se l’atto dovesse risultare illegittimo dovrebbe comunque essere corrisposto quanto richiesto.

Un dettaglio da conoscere è che l’atto di accertamento fiscale dovrà essere completo riportando oltre alla documentazione presentata come prova dell’inadempienza anche il nome del giudice a cui rivolgersi per presentare il ricorso. Allo stesso modo dovrà riportare i termini entro cui effettuare il ricorso stesso e il nominativo del responsabile del procedimento. Nel caso in cui l’atto risultasse privo anche di una sola delle informazioni necessarie sarebbe da considerarsi nullo.

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