Niente tredicesima, è la Legge a confermarlo: quando occorre dirle addio

Il diritto alla tredicesima decade nel momento in cui il lavoratore chiede il congedo straordinario. E’ quanto stabilisce la Legge, vediamo qual è il motivo.

euro tredicesima
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La Legge 105 del 2001 disciplina il congedo straordinario che il lavoratore può richiedere nel momento in cui si deve occupare di un familiare con un grave handicap. La disabilità dovrà essere riconosciuta dalla Legge 104 e accertata in seguito a visite mediche e certificazioni. Il congedo straordinario è un’indennità il cui importo viene calcolato attingendo agli elementi fissi della busta paga. Non vengono presi in considerazione, dunque, rimborsi, spese di trasferta, straordinari, bonus produzione e ogni elemento prodotto in relazione allo svolgimento del proprio lavoro. Cosa accade, poi, con la tredicesima?

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Tredicesima e congedo straordinario parentale

Il rapporto tra tredicesima e congedo straordinario retribuito è disciplinato dalle regole imposte dalla normativa. La mensilità aggiuntiva si ottiene con un rapporto di lavoro continuativo e costante. Nel momento in cui si interrompe il flusso dell’attività, si perde il diritto ad avere la tredicesima allo stesso modo delle ferie e al trattamento di fine servizio/rapporto.

La mensilità aggiuntiva è un elemento non fisso della busta paga ma che si matura nel tempo. L’indennità per congedo straordinario verrà erogata mensilmente e sarà pari all’ultima mensilità erogata ma terrà conto unicamente degli elementi fissi della retribuzione. La tredicesima, dunque, si percepirà fin quando verrà maturata lavorando mentre entrando in congedo parentale retribuito si perderà il diritto alla maturazione della somma aggiuntiva.

Tutto sulla richiesta di congedo straordinario

Il congedo straordinario retributivo può essere richiesto per un periodo temporale di due anni dai lavoratori dipendenti statali e privati che assistono un familiare con una disabilità grave. Il diritto ai due anni di congedo è legato ad una scala di priorità. Coniugi e figli lo hanno in linea diretta ma possono essere inclusi nell’ordine di priorità anche genitori, fratelli e sorelle.

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I 24 mesi di congedo straordinario possono essere anche frazionati a giorni se si rispettano specifiche condizioni. Occorre riprendere effettivamente l’attività lavorativa tra i diversi periodi di fruizione. Per esempio, richiedendo il congedo dal lunedì al venerdì sarà necessario rientrare a lavoro il lunedì della settimana successiva. Non vengono conteggiate ferie, festività, giorni di malattia e i sabati.

Per inoltrare domanda di congedo occorre rivolgersi all’INPS accedendo al portale oppure utilizzando il Contact Center Multicanale. In alternativa è possibile richiedere l’aiuto dei patronati.

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