Blackout totale, i 3 Paesi dove non c’è più luce: cosa fare se succede anche a voi

Quali sarebbero le conseguenze di un blackout totale? La sensazione è che non tutti abbiano la reale percezione del rischio. 

Blackout cosa fare
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Nei giorni scorsi, alcune parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, hanno fatto sobbalzare dalla sedia gli italiani. Forse per la prima volta, da lungo tempo, i nuovi timori non erano connessi né all’emergenza sanitaria né ai rincari in bolletta. O almeno non direttamente. Il problema era quello di un blackout. Anzi, per la verità lo è ancora. Un’interruzione dell’approvvigionamento di energia repentino, non solo per l’Italia ma per tutta Europa. Una situazione tutt’altro che da escludere, visto che il ricorso alle materie prime necessarie alla fornitura di energia potrebbe ben presto incontrare un ostacolo decisamente importante.

Il rischio, quindi, è di ritrovarsi improvvisamente privi del sostentamento energetico sufficiente a garantire la regolare fornitura domestica. Non è una bella notizia. Si sta entrando nell’inverno e la situazione potrebbe farsi difficile senza approvvigionamento energetico. Il quale aveva già iniziato a traballare nel 2020, tanto che la situazione attuale sarebbe direttamente figlia del disagio strutturale riscontrato durante il periodo di lockdown. Alcuni governi hanno già invitato i cittadini a fare scorte di cibo. E questi ultimi, da parte loro, hanno iniziato a chiedersi come potrebbero comportarsi in caso il rischio di blackout diventasse realtà.

Le prime avvisaglie di un blackout totale già ci sono, i 3 Paesi senza luce.

Rischio blackout, il manuale di sopravvivenza

Un sondaggio americano piuttosto recente ha chiesto ai cittadini cosa mancherebbe di più loro in caso di interruzione dell’energia elettrica. Sorprendente che solo il 4% abbia risposto il riscaldamento. Un nutrito 51%, infatti, ha messo davanti a tutto la tv. La compagna fidata del lockdown per intenderci, il mezzo che, assieme a internet, ha mantenuto i cittadini connessi fra loro. Inutile nasconderci, però, che un’eventuale interruzione della corrente a scadenza incerta potrebbe portare effetti ben più importanti. Come la mancata alimentazione del frigorifero, impedendo quindi la conservazione dei cibi. Anche se c’è da dire che la mancanza dell’intrattenimento dei media potrebbe, alla lunga, portare a uno stato quasi di depressione oggigiorno. Non sarebbe la necessità più impellente, forse, ma sicuramente una delle tante.

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Occorre comunque riflettere sul fatto che un blackout totale significherebbe restare a secco su tutti i fronti di sostentamento dell’economia domestica. L’acqua corrente, ad esempio, rischia di diventare un problema. Specie perché, senza corrente, i riscaldamenti sarebbero fermi e le tubature esposte correrebbero il serio rischio di congelamento. Inoltre, un tubo congelato potrebbe interrompere la fornitura d’acqua per la casa. Inoltre, un blackout potrebbe rallentare vertiginosamente gli interventi di soccorso, anche perché persino dispositivi come quelli dell’illuminazione pubblica sarebbero a rischio. Per quanto riguarda la connessione a internet, senza elettricità il wireless salterebbe. E senza un router attivo, comunicare e avere aggiornamenti sarebbe impossibile. E nemmeno i cellulari potrebbero essere caricati. Un generatore portatile potrebbe essere utile ma solo per un determinato periodo. Stesso discorso per candele e torce elettriche. L’unica soluzione, a questo punto, sarebbe quella di preparare scorte di cibo, acqua e altre provviste, oltre che a dotarsi di un generatore elettrico di emergenza. No, non si sta parlando di un film.

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