Pensioni, a gennaio assegno più povero del previsto: il motivo che non ti aspetti

Il 2022 consentirà a molti di poter beneficiare di una pensione più ricca. L’importo dell’assegno di gennaio, però, sarà più povero del previsto. Ecco il motivo.

anziano pensione bassa gennaio
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L’ultimo mese dell’anno è arrivato e a breve ci ritroveremo a dire addio al 2021 per dare il benvenuto al 2022. Un anno che porterà con sé tante novità, con molti pensionati che sperano di poter beneficiare di un assegno più ricco. In effetti, in base a quanto annunciato di recente dal presidente dell’INPS, Pasquali Tridico, a partire dal 2022 si assisterà a degli aumenti considerevoli sulle pensioni.

Questo sarà possibile per effetto delle perequazioni, grazie alle quali l’assegno viene adeguato all’aumento del costo della vita. Una notizia senz’ombra di dubbio positiva, a cui fa però seguito una meno gradita. L’importo del trattamento pensionistico di gennaio e febbraio, infatti, sarà più basso del previsto. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensioni 2022, assegno più ricco per effetto della rivalutazione

In attesa di scoprire come cambierà il sistema pensionistico italiano e quali requisiti, sia anagrafici che contributivi, verranno richiesti in futuro per accedere a tale trattamento; in molti vogliono sapere se effettivamente aumenteranno gli assegni delle pensioni con l’arrivo del nuovo anno. Ebbene, proprio in tale ambito interesserà sapere che a partire dal 2022 in molti potranno effettivamente beneficare di una pensione più ricca rispetto al 2021.

Questo sarà possibile per effetto della rivalutazione che verrà effettuata dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, al fine di adeguare l’importo della pensione all’aumento del costo della vita che, come noto, è segnato ultimamente da un preoccupante aumento dei prezzi.

L’Inps, pertanto, provvederà alla rivalutazione del trattamento pensionistico, con l’aumento lordo che, in base a quanto si evince dal decreto Mef dello scorso 17 novembre 2021, sarà pari all’1,7%. A confermarlo di recente è stato anche il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, con molti pensionati che attendono quindi di vedersi erogare delle pensioni più ricche con l’arrivo del nuovo anno.

Pensioni gennaio e febbraio, importo più basso del previsto: tutto quello che c’è da sapere

Una notizia indubbiamente positiva, a cui fa però seguito una meno gradita. Come già detto, infatti, se è pur vero che con l’arrivo del 2022 le pensioni saranno più alte, bisognerà fare i conti con una sgradita sorpresa con i trattamenti economici di gennaio e febbraio. Quest’ultimi, infatti, saranno più bassi del previsto. Ma per quale motivo?

Ebbene, in base a quanto si evince dallo stesso sito dell’Inps: “L’Istituto, al fine di assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utile per il 2022 e rendere possibile la prima liquidazione delle pensioni con decorrenza gennaio 2022, ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, pari all’1,6%“.

Questo vuol dire, pertanto, che per l’importo di gennaio e febbraio non verrà preso in considerazione un aumento pari all’1,7%, bensì dell’1,6%. Una decisione, come fatto sapere dallo stesso istituto di previdenza, presa solamente per una questione di tempistiche. Al fine di garantire il relativo pagamento il prima possibile, infatti, l’ente ha deciso di prendere in considerazione il calcolo di perequazione precedentemente disponibile, che era pari appunto all’1,6%.

Pensioni, da marzo aumenti pari all’1,7% e conguaglio arretrati

Ovviamente l’aumento delle pensioni non rimarrà fermo all’1,6%. L’Inps, infatti, ha fatto sapere che “nel corso del primo trimestre del 2022 verrà effettuata l’elaborazione per la corresponsione delle differenze di perequazione, ove spettanti“.

In parole povere dopo due mensilità più basse, ovvero gennaio e febbraio, i pensionati si vedranno ricalcolare l’assegno in base all’adeguamento annunciato pari all’1,7% a partire da marzo 2022. Ma non solo, si vedranno pagare anche il conguaglio degli arretrati maturati a gennaio e febbraio.

Entrando nei dettagli, inoltre, interesserà sapere che, così come riportato da Money, la rivalutazione delle pensioni risulta divisa nelle seguenti cinque fasce:

  • 100% sugli assegni con importo complessivo fino a quattro volte il trattamento minimo;
  • 77% per le pensioni con importo compreso fra quattro e cinque volte il trattamento minimo;
  • 52% per trattamenti pensionistici com importo compreso fra cinque e sei volte il trattamento minimo;
  • 47% per pensioni con importo fra sei e otto volte il trattamento minimo;
  • 45% per pensioni con importo compreso fra otto e nove volte il trattamento minimo;
  • 40% in presenza di pensioni con importo complessivo superiore a nove volte il trattamento minimo.

Per comprendere meglio come tali valori influenzeranno gli importi, interesserà sapere che tali percentuali di rivalutazione, applicati alle pensioni, consentiranno, ad esempio, a chi percepisce ad oggi una pensione dal valore di mille euro, di vedersi erogare un assegno pari a 1.017 euro.

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Se la pensione ammonta a 2 mila euro, in seguito ad una rivalutazione piena dell’1,7% verrà erogato un trattamento pari a 2.034 euro. Chi ad oggi percepisce una pensione pari a 2.500 euro, invece, trattandosi di un assegno tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo si vedrà applicato un tasso di rivalutazione pari al 90%, ovvero dell’1,53%. Ne consegue che a partire dal 2022 potrà beneficiare di una pensione pari a 2.538,25 euro e così via.

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