Bonus genitori divorziati o separati: requisiti, importo e modalità di richiesta

Il Bonus genitori separati o divorziati è in attesa di essere inserito nella manovra finanziaria. Scopriamo l’importo previsto, i requisiti da rispettare e le modalità di richiesta.

Bonus genitori
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Lo scorso marzo prendeva vita il Bonus dedicato ai genitori separati o divorziati. L’idea del Governo di aiutare chi a causa della pandemia ha perso l’assegno di mantenimento, però, non è riuscita a decollare se non fino ad ora. Il nuovo Decreto fiscale associato alla manovra fiscale lo ha riportato in vita indicando la sua attuabilità entro 60 giorni. Di conseguenza, a breve arriverà il Bonus genitori separati o divorziati che erogherà fino a 800 euro ad alcune condizioni.

Requisiti di accesso al Bonus genitori separati o divorziati

Per poter ottenere il Bonus occorrerà essere un genitore separato, avere uno o più figli e non riuscire a corrispondere l’assegno di mantenimento a causa di un sopraggiunto disagio economico causato dalla pandemia. La richiesta, dunque, deve partire dal soggetto che vive da solo e ha difficoltà a versare mensilmente la quota prevista per la prole, in tutto o in parte, all’ex coniuge che abita con i figli.

Altro requisiti fondamentale per accedere all’agevolazione è avere avuto una sospensione lavorativa provocata dalla diffusione del Covid 19 con determinate caratteristiche. Parliamo di una sospensione minima di 90 giorni a partire dall’8 marzo 2020 e di una riduzione del reddito normalmente percepito dal 30% in su con riferimento al reddito del 2019.

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Importo del Bonus e modalità di richiesta della misura

La misura prevede un’erogazione massimo di 800 euro. La cifra andrà ad integrare l’importo mancante dell’assegno di mantenimento. Un esempio chiarificatore parte da un assegno di mantenimento di 700 euro. Se il genitore separato riesce a versare solo 400 euro al mese, con il Bonus genitori separati o divorziati si otterranno i restanti 300 euro da corrispondere all’ex coniuge.

Dato che il Bonus non è ancora stato ufficializzato con il Decreto di riferimento, è possibile che alcune indicazioni date possano variare così come potrebbero essere aggiunti ulteriori requisiti o condizioni. Ad oggi, poi, non si sa se la sospensione dei 90 giorni dall’attività lavorativa riguarda periodi continuativi oppure discontinui. Allo stesso modo non si conoscono le modalità previste per l’inoltro della richiesta dell’agevolazione. L’uscita del Decreto chiarirà ogni dettaglio ma occorre attendere la fine dei 60 giorni.

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