Conto corrente, attenti al salasso della tassa occulta: l’ultimo terribile incubo

Attenti alla tassa occulta sul conto corrente che rischia di portare con sé delle ripercussioni negative per le tasche di molte famiglie. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

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Cibo, vestiti, istruzione, tempo libero e chi più ne ha più ne metta. Sono davvero tanti i costi da dover puntualmente fronteggiare e per cui si rivela necessario mettere mano al portafoglio per sborsare del denaro. Una chiara dimostrazione di come quest’ultimo si riveli necessario in diverse situazioni, tanto da volgere sempre un occhio di riguardo al mondo dei risparmi.

Non stupisce, quindi, che sempre più persone, soprattutto in un contesto come quello attuale segnato dal Covid, decidano di lasciare, quando possibile, più soldi sul conto corrente. Proprio su quest’ultimo, però, grava una tassa occulta che rischia di portare con sé delle ripercussioni negative per le tasche di molte famiglie. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Conto corrente, attenti al salasso della tassa occulta: le parole di Sileoni

Per molte famiglie riuscire a far fronte alle varie spese risulta sempre più difficile. Se tutto questo non bastasse, a partire dalle bollette fino ad arrivare all’aumento del costo della pasta, sono davvero tanti gli aumenti dei prezzi che continuano a destare particolare preoccupazione. Proprio l’inflazione, in effetti, può essere considerata come una sorta di tassa occulta sui conti correnti, che rischia di pesare ulteriormente sul bilancio di molte famiglie.

In tale ambito si inseriscono le parole del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni che, intervenuto a Mattino Cinque, ha spiegato come “sui 1.143 miliardi di euro lasciati dalle famiglie sui conti correnti bancari pesa, di fatto, una tassa occulta di circa 35 miliardi annui, pari al 3,1% di inflazione, il livello registrato a ottobre in Italia, mentre nell’Eurozona è al 4,1%, in Germania al 4,6% e negli Stati Uniti al 6,2%“.

Dichiarazioni che non sono passate di certo inosservate e che evidenziano, ancora una volta, come sia necessario attuare delle misure volte a favorire la ripresa economica. Se da un lato i prezzi aumentano, purtroppo, dall’altro canto non si registra lo stesso effetto sulle retribuzioni. Un contesto che porta difatti il Paese ad impoverirsi. Mentre sempre più famiglie decideranno di ridurre i consumi; le aziende, dal loro canto, dovranno diminuire il livello produttivo e fare i conti con delle minori entrate.

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Se tutto questo non bastasse, ha spiegato Sileoni: “L’aumento dei tassi di interesse, innescato dalla corsa dell’inflazione, potrebbe rappresentare un problema per i mutui“. Da qui la proposta di “trovare una soluzione volta a porre un tetto, per un anno, sui tassi di interessi praticati dalle banche sui prestiti per la casa“. Un vero e proprio scenario da incubo, per cui si rivela necessario l’attuazione da parte dell’esecutivo di misure ad hoc.

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