Blocco della pensione per un anno: chi rischia il severo provvedimento e per quali motivi

L’INPS ha la facoltà di effettuare un blocco della pensione per un anno se non vengono rispettate specifiche direttive. Vediamo chi è a rischio e quali sono i motivi.

blocco pensione un anno
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Il contribuente può scegliere tra varie misure previdenziali. Ogni misura presenta, però, delle regole fisse e rigide da rispettare per potervi accedere. Potrebbero riguardare requisiti anagrafici, condizioni reddituali o contributive. In ogni caso occorrerà rispettarle fedelmente o si rischia di avere la sospensione della pensione per un anno. L’INPS, infatti, qualora registrasse delle anomalie potrebbe fermare l’erogazione dell’assegno e richiedere il recupero delle quote. Vediamo in quali casi per non cadere in banali errori le cui conseguenze sarebbero molto gravi.

Finalmente la pensione ma attenzione ai dettagli

Alcuni lavoratori desiderano uscire anticipatamente dal mondo del lavoro e, di conseguenza, si interessano a specifiche misure previdenziali. Indipendentemente dalle motivazioni alla base della decisione di richiedere la pensione anticipata – lavoro non gratificante, necessità di riposo, condizioni di salute non ottimali, voglia di intraprendere una nuova attività – occorrerà prestare molta attenzione ai dettagli legati alla propria scelta.

I trattamenti previdenziali, infatti, sono disciplinati da regole inviolabili che se non rispettate causerebbero il blocco della pensione. Nello specifico, l’azione di ritiro dell’assegno verrebbe messa in atto dall’INPS al verificarsi di particolari anomalie.

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Blocco della pensione, quando avviene

Il blocco della pensione può essere dovuto all’incompatibilità tra Quota 100 e il cumulo dei redditi da lavoro. Per accedere alla pensione con Quota 100, il lavoratore dovrà avere minimo 62 anni e 38 anni di contributi alle spalle. Non tutti sanno che la misura non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente a meno che non si rientri nel limite dei 5 mila euro lordi annui. Questa regola vige dal primo giorno di decorrenza della pensione e dura fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Nel caso in cui l’INPS dovesse rilevare redditi non cumulabili non rientranti nelle direttive applicherebbe la sospensione della pensione per un anno. In più, l’ente di riscossione potrebbe procedere con il recupero delle quote versate indebitamente. Il blocco della pensione, dunque, riguarda tutti i pensionati di Quota 100 e sarà così fino alla fine del 2021. Da gennaio 2022, infatti, Quota 100 verrà sostituita da un nuovo sistema pensionistico che è ancora in fase di costruzione.

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