La paura di spendere soldi ha un nome: come si chiama la malattia riconosciuta

Un vero e proprio disturbo? Una propensione naturale al mantenimento del proprio status? Tutte le informazioni utili.

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Foto: Pixabay

Spendere soldi non è semplice, almeno non per tutti. Molte persone fanno di questa pratica quasi una ragione di vita, con il risultato di non arrivare quasi a fine mese per l’abitudine di spendere e spandere come in genere si usa dire. Dall’altro lato, invece possiamo trovare persone che nonostante una dignitosa posizione economica manifestano difficoltà non del tutto irrilevanti nel mettere la mano al portafogli, altro modo comune di dire. Cosa succede in quei casi? Di fronte a quale dinamica ci troviamo?

Possiamo dire che per alcuni soggetti spendere soldi diventa una vera e propria fobia. Il nome scientifico, se cosi possiamo dire della cosa è cromofobia, sostanzialmente la pauda del denaro, dal greco. Questo particolare stato non si addice a chi è tendenzialmente parsimonioso nello gestire i propri soldi, ma più che altro a chi ha talmente paura di rimanerne senza da evitare di acquistare anche beni di prima necessità.

Paura di spendere soldi: come si classifica la dinamica secondo la moderna scienza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non considera la cromofobia come un vero e proprio disturbo mentale, ma non è detto che secondo alcuni aspetti analizzabili non possa in un certo senso trasformarsi in esso. Per scoprire se si è affetti o meno da questo insolito disturbo basta considerare il proprio atteggiamento rispetto ad alcune comuni operazioni quasi quotidiane. La nostra reazione potrà quindi spiegarci se in qualche modo siamo vicini o meno a quel tipo di atteggiamento.

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Come si diceva in precedenza di fronte ad alcune semplici operazioni quotidiane potrebbero svilupparsi in noi alcune reazioni che provando a classificarle darebbero vita ad uno schema con la tipologia di sintomi o reazioni che da quella operazione possono derivare:

  • Livello fisiologico: tachicardia, aumento della pressione sanguigna, sudorazione o nausea, come reazione ad una situazione come quella di dover effettuare un pagamento
  •  Cognitivo: essere portati a credere di poter subire un furto, perdere tutto e ritrovarsi in qualche modo in estrema difficoltà
  • Comportamentale: si arriva a non poter portare con se denaro delegando determinate operazioni ad una seconda persona.

Il tutto potrebbe derivare secondo alcune analisi anche da esperienze negative, influenze dal proprio contesto sociale e non solo, oppure da vere e proprie funzioni cerebrali. Il disturbo di fatto esiste e nemmeno in forma tanto lieve, in alcuni casi.

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